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          BIBBIA DEL XXI SECOLO.
            
            LA STORIA DIVINA DI GESÙ CRISTO:
 L'EVANGELIKOM
                 APERTURA DEL TESTAMENTO UNIVERSALE DI CRISTO GESÙ DI
                YAHWEH E ZION
                 
                 CAPITOLO UNO
                 MAGNA CARTA MAGNA DEL REGNO DI DIO
                 
                 Dichiarazione di principi
                 Prima del Concilio di Nicea, tenutosi nel 325 d.C., un
                Concilio in cui la Chiesa cattolica adottò il titolo di romana come risposta
                all'arianesimo, un titolo in cui il protestantesimo non voleva vedere altro che
                l'ubiquità del Successore di San Pietro, operando così alla maniera di una
                religione settaria che esigeva una rottura schizoide, irreversibile e
                incontrovertibile con la Memoria storica della Nazione, una richiesta che la
                Storia universale vide consumarsi nel processo di espansione dell'Islam, la cui
                conversione determinò la demonizzazione dell'intero passato dei popoli
                sottoposti al ferro e al fuoco del Corano, e perché era necessario per il
                cattolicesimo gesuitico erigere una barriera visibile tra la Chiesa apostolica
                e quell'arianesimo che negava il dogma della Trinità, e in particolare la
                Divinità del Figlio; fino all'avvento del Concilio Universale del 325 d.C.. C.
                La Dichiarazione di Fede sotto pena di morte confessata da tutte le Chiese può
                essere riassunta nelle seguenti parole: " YAWEH DIO, il Signore degli
                eserciti delle Sacre Scritture degli Ebrei, il Dio degli dei del Patriarca
                Abramo, del Profeta Mosè, del Re Davide: YAWEH è il Vero DIO".
                 YAWEH DIO è Padre; il Suo Figlio Primogenito si chiama
                Gesù. Questo Primogenito di Dio è colui che si è fatto uomo, nato a Betlemme di
                Giuda durante l'impero del Cesare Ottaviano Augusto, alla fine del regno di
                Erode Ben Antipater, nel primo anno del secolo di Cristo.
                 Il Figlio di Dio è venuto nel mondo per acquistare la
                nostra redenzione al prezzo del sangue di Cristo.
                 Questo Redentore, mentre era nel mondo, ci ha rivelato
                l'Uomo che Dio ha creato all'inizio a Sua immagine e somiglianza. Quell'Uomo è
                Cristo. E quell'Uomo è in noi.
                 Quest'uomo è colui che confessa con un cuore traboccante
                di eternità e uno spirito aperto all'infinito che il Primogenito di Dio, Gesù,
                il Cristo, è il Modello eterno a immagine e somiglianza del quale Dio ha creato
                l'uomo.
                 Quel Gesù che è venuto nel mondo per offrirci la vita
                eterna, che Gesù è l'unigenito Figlio di Dio, increato, non creato, l'inizio e
                la fine della Creazione, l'alfa e l'omega dell'attività divina, il primo e
                l'ultimo della Sua Natura: Dio l'unigenito Figlio, il nostro Re e Signore, il
                nostro Maestro e Salvatore.
                 Riguardo a questa fede si adempie la Parola di Dio, che
                dice: "Il giusto vivrà per fede".
                 Questa semplice ed elementare Confessione, questa
                elementare e semplice dichiarazione di Fede, proprio come oggi costa ancora la
                vita a molti uomini e donne, così ieri, prima di Nicea, significava la morte.
                 Noi, oggi, indipendentemente dalla reazione di chi lo
                sente o lo ascolta, continuiamo a confessare la Dichiarazione Universale che
                tutta la Creazione confessa con la bocca e vive con il cuore:
                 Articolo 1: Dio è amore
                 Dio, volontariamente e liberamente, spinto dall'amore per
                suo Figlio, ha fatto della sua Creazione un Regno.
                 Nessuna forza diversa dall'Amore per la Vita è
                all'origine dell'impulso che ha portato Dio a creare questo Regno eterno, uno
                spazio dove la pienezza delle Nazioni della Creazione condividono la stessa
                Vita e si relazionano con il loro Creatore alla luce della Sua Infinita
                Saggezza Eterna.
                 La dottrina protestante calvinista che equipara YAWEH DIO
                a un Essere Onnipotente che dirige la Scienza del Bene e del Male a suo
                piacimento è, come l'Arianesimo a suo tempo, una negazione della Teologia
                Gesù-Cristiana dei Padri del Concilio di Nicea, e di conseguenza era nemica
                dello Spirito Santo che per bocca dei Suoi figli disse: "Dio è
                Amore".
                 Perché cosa c'è di più contrario all'Amore per la Vita di
                un Dio malvagio che crea mondi al solo scopo di trascorrere l'Eternità
                ammazzando il tempo nel gioco apocalittico della salvezza? Il Calvinismo
                protestante, basando la sua difesa sull'impossibilità di una creatura di
                opporsi al Disegno del suo Creatore, assolse il Diavolo dall'essere la mente
                della Caduta.
                 
                 Articolo 2: Dio è Padre
                 Dio è la fonte da cui emana la Costituzione del Suo
                Regno, da cui sono governate tutte le civiltà dei popoli dell'Universo e si
                articola la pienezza delle loro nazioni. Questa Costituzione Universale ha la
                sua origine e il suo principio nella Paternità Divina. Da questa Paternità e
                attraverso di essa Dio legifera dalla Sua Onniscienza e giudica dalla Sua
                Prescienza, la Verità come inizio, mezzo e fine della Sua azione. Figli di Dio,
                cittadini del Suo Regno, corriamo da Lui spontaneamente e ci gettiamo tra le
                Sue braccia, gridando con tutto il nostro essere: Padre nostro!
                 
                 Articolo tre: YAWEH è DIO
                 YAWEH DIO è il nome dell'Essere che ha creato il campo di
                galassie e l'oceano di stelle dell'Universo. LUI è il Creatore del Cosmo e di
                tutto ciò che esiste nell'Universo. LUI è la fonte da cui scaturisce il Futuro
                di tutte le cose, che con il Suo Essere sostiene e con la Sua Parola si muove
                verso l'orizzonte che non sarà mai raggiunto e ha nell'Infinito il suo Orto.
                YAWEH è la fonte del fiume della Vita, LUI è Colui che mantiene il futuro della
                Pienezza delle Nazioni in una crescita eterna e gioiosa e fa sì che il suo
                flusso confluisca nell'oceano della Sua Onniscienza. Tutto ciò che esiste, nel
                Cosmo come nell'Universo, ha in LUI la sua causa fisica e la fonte di energia
                che gli permette di crescere per l'Eternità.
                 
                 Articolo quattro: Dio è il Signore
                 Per diritto di creazione, tutto appartiene a YAWEH DIO.
                LUI ha tutti i diritti di proprietà su tutta la Sua creazione. Tutte le cose,
                quelle del Cosmo e quelle dell'Universo, quelle del Cielo e quelle della Terra,
                appartengono a Lui e LUI le governa secondo la Sua Infinita Saggezza. Da questa
                Verità Eterna, LUI ha dato la Corona del Suo Regno al Suo Figlio Primogenito.
                Gesù Cristo è il nome di Suo Figlio, Gesù Cristo è il nome del Re della
                pienezza delle nazioni.  
                 
                 Articolo cinque: Il Re è Figlio Unigenito
                 C'è un solo Re, universale ed eterno. Suo Padre è Dio. Al
                Padre spetta l'adorazione di tutte le creature dell'Universo e al Figlio
                l'obbedienza di tutti i cittadini del Regno dei Cieli. Il Re è Figlio
                Unigenito; Figlio prediletto, è la causa metafisica della Creazione di Dio.
                Come Re è il Capo di tutti gli eserciti del Regno di Dio, è il braccio di YAWEH
                DIO, Suo Padre. È il Principe dei principi del cielo, il Primogenito dei figli
                di Dio.
                 
                 Articolo sei: Il Signore degli eserciti
                 YAWEH DIO è il Signore degli eserciti del Suo Regno. A
                capo di tutti gli eserciti della Pienezza delle Nazioni dell'Universo, LUI ha
                posto il suo Primogenito, il nostro Re, il suo Figlio prediletto. Tutti gli
                eserciti del Suo Regno obbediscono solo ed esclusivamente al loro Re eterno e
                si muovono solo al comando della Sua voce. Nessun potere esecutivo al di fuori
                della sua Corona ha il potere di guerra e di pace. Tutte le Nazioni del Regno
                di Dio depongono i loro eserciti ai piedi del Re, il cui Consiglio ha il potere
                della guerra e della pace. Questo Consiglio ha nel Padre, YAWEH DIO, il suo
                Capo onnipotente e onnisciente. Tutti gli eserciti dell'insieme delle Nazioni
                sono governati da questa Legge di obbedienza al Consiglio del Re del Cielo.
                Nessun Governo ha il potere sugli eserciti della Nazione a cui appartiene. Al
                Re, infatti, e solo al Re, Suo Padre, Dio, ha dato questo potere. Suo Figlio,
                il nostro Re, è il suo braccio, il braccio destro di YAWEH DIO, Signore degli
                eserciti.
                 
                 Articolo sette: Il Sommo Pontefice
                 Il Re è l'Unico Pontefice Supremo della Pienezza delle
                Nazioni. La pienezza delle Nazioni della Creazione non ha che una sola
                religione, un solo Dio e un solo Sommo Pontefice, attorno al quale tutti i
                Popoli dell'Universo si uniscono per adorare l'Unico Vero Dio, YAWEH DIO, il
                Padre, Creatore di tutte le cose, del Cielo come della Terra, il cui Spirito
                Santo anima tutti e li mantiene in una crescita sana e gioiosa. Lui, il Sommo
                Pontefice, è l'Unico Vivente che sta davanti al Dio dell'Eternità e
                dell'Infinito; il suo nome è Gesù Cristo.
                 
                 Articolo Otto: La Chiesa
                 Il Sommo Pontefice, Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio, è
                l'Unico Capo, Supremo e Divino, e per Divino: Visibile, di tutti i Vescovi e di
                tutti i sacerdoti e pastori della Pienezza delle Nazioni. Solo a Lui tutti i
                Vescovi e tutti i sacerdoti e pastori che, con Lui e in Lui, formano un unico e
                sacro Corpo eterno, la Chiesa, devono la loro obbedienza sempiterna. Questa
                Chiesa, il Suo Corpo, ha per casa l'intero Regno di Dio e nella sua carne, in
                mezzo alla Pienezza delle Nazioni, mantiene viva la Dottrina dell'Eternità e
                dell'Infinito: YAWEH DIO è Padre.   
                 
                 Articolo Nove: Dio è giudice
                 Creatore e Fondatore del Regno dei Cieli, la cui Corona
                appartiene a LUI e che condivide in vita con Suo Figlio, poiché essendo Dio non
                può morire, Suo Figlio eredita in vita la Corona che per diritto di
                primogenitura gli appartiene; essendo il suo Creatore e Fondatore, YAWEH DIO ha
                riservato al Re la Presidenza della Corte Suprema di Giustizia, la cui
                Giurisdizione comprende la Plenitudine delle Nazioni del Suo Regno, mettendo
                così Dio nelle mani del Re il potere illimitato di giudicare colui che presiede
                la Corte Suprema di Giustizia del Suo Regno. Poiché il Figlio ha ereditato in
                vita la Corona che avrebbe ereditato dopo la morte del Padre, il Padre, essendo
                Dio, ha aperto il Suo testamento in vita affinché in vita, essendo il Figlio
                della Sua stessa Natura Divina, potesse godere di ciò che altrimenti non
                avrebbe mai potuto. Lo ha glorificato alla nascita, abolendo ogni corona e
                innalzando la Sua al Trono di Dio, Suo Padre; e Lo ha glorificato di nuovo alla
                morte, facendolo sedere sul Trono di Presidente della Corte di Giustizia del
                Suo Regno, con il potere illimitato di emettere sentenze, nella misura di Dio
                stesso, compresa l'assoluzione universale.
                 
                 Articolo dieci: La legge dell'uguaglianza
                 Tutti i cittadini del Regno dei Cieli, in quanto figli di
                Dio, a prescindere dalla nazione di origine, godono della stessa uguaglianza
                davanti alla legge. Tutti i cittadini del Regno di Dio, senza eccezioni, dal Re
                che siede alla destra del Padre fino all'ultimo dei Suoi figli, tutti i
                cittadini della Pienezza delle Nazioni sono responsabili dei loro atti davanti
                alla Giustizia, tutti sono soggetti alla Legge Universale della Pari
                Responsabilità.
                 
                 Articolo undici: La Legge della Libertà
                 Dio è il Signore e a LUI appartiene il suolo in cui abita
                la pienezza delle nazioni. Erede di Suo Padre, partecipe di tutte le Sue cose
                buone, il Re è il Signore del suolo su cui camminano tutte le Nazioni. I
                confini del Suo Regno si estendono intorno alla Pienezza delle Nazioni. I
                cittadini della Pienezza delle Nazioni del Suo Regno sono liberi e godono della
                libertà di movimento di coloro che hanno Dio come Padre e il Re del Cielo come
                Fratello.
                 
                 Articolo Dodici: La Legge della Fraternità
                 Tutti i beni e le ricchezze della Pienezza delle Nazioni,
                sia del suolo che delle persone, appartengono a Dio. Tutti i cittadini del Suo
                Regno, indipendentemente dalla loro Nazione, possiedono per nascita il diritto
                di usare e godere di tutti i beni e le ricchezze dell'Universo. È Dio che
                moltiplica i beni e le ricchezze del Suo Regno, sia attraverso la Natura, sia
                attraverso i Suoi figli, in vista della felicità della Pienezza delle Nazioni.
                 
                 Articolo 13: La legge dell'intelligenza
                 Dio crea i Suoi figli intelligenti a Sua immagine e
                somiglianza per l'arricchimento della Pienezza delle Nazioni in tutte le
                scienze e tecnologie. Essendo L'origine di tutta la conoscenza, tutti i
                benefici provengono dalla Sua onniscienza e sono soggetti alla Legge della
                Fratellanza eterna. Perché Dio opera in tutti per l'arricchimento e la crescita
                di tutti nella Conoscenza di tutte le cose.
                 
                 Articolo quattordici: La Legge della Pace
                 È dovere dei figli di Dio far sì che la Pienezza delle
                Nazioni abbia accesso libero e senza restrizioni alla Biblioteca della
                Conoscenza Universale per la soddisfazione e la felicità dei loro Popoli in
                tutto ciò che riguarda le esigenze delle strutture e delle infrastrutture
                relative alle Tecnologie e alle Scienze della Pace e della Salute. La Pienezza
                delle Nazioni, sia attraverso i Figli di Dio e le loro Fondazioni da progetti
                privati o internazionali, sia attraverso il loro Consiglio, hanno il dovere di
                fornire tutti i mezzi finanziari ed economici necessari affinché questo
                Standard di Saggezza si realizzi, e le nazioni più lontane dal Modello Sociale
                di Civiltà si avvicinino al centro universale senza subire il lungo e stretto
                cammino percorso dalle nazioni che ne compongono il nucleo. Nessun mondo e
                nessun sistema di civiltà può sussistere nel tempo e nello spazio a condizione
                di una differenza cronica e invincibile tra le sue nazioni. L'ineguaglianza
                imbattibile attraverso la costante distruzione dei modelli temporali porta i
                Mondi alla loro scomparsa dalla faccia dell'Universo, attraverso il progressivo
                esaurimento delle risorse naturali e l'aumento ciclico delle armi da
                combattimento tra coloro che impongono l'ineguaglianza come mezzo di
                sussistenza. Se chi semina venti raccoglie tempeste, cosa raccoglieranno coloro
                che seminano tempeste? Offrire liberamente e gratuitamente a tutti i Popoli i
                frutti della Civiltà significa offrire a tutte le Nazioni il frutto dell'albero
                della vita: che è la Pace.
                 
                 Articolo quindici: La legge di guerra
                 Il frutto dell'albero proibito è la guerra. La Legge
                Naturale Divina afferma che l'accesso e la partecipazione alla crescita delle
                scienze dell'albero delle Tecnologie di Difesa sono vietati a tutti gli agenti
                al di fuori del Corpo degli Eserciti della Pienezza delle Nazioni. La Legge
                Naturale Divina stabilisce che il frutto dell'albero delle Tecnologie di Difesa
                è sotto l'Amministrazione del Consiglio dei figli di Dio, e pertanto vieta
                espressamente la vendita di prodotti e informazioni sotto pena di reato contro
                la Sicurezza dell'Umanità. Nessuno può vendere tecnologia e informazioni a una
                terza parte attraverso una seconda parte senza provocare spaccature belliche
                nella Comunità Internazionale e terremoti dittatoriali in quelle nazionali. Per
                l'adempimento di questa Legge per la Pace e la Sicurezza dell'Umanità, i figli
                di Dio hanno il dovere di promuovere e costruire la formazione di un Consiglio
                di Stati Maggiori come responsabile e garante dell'adempimento di questa Legge,
                e la sottomissione di questo Consiglio al Consiglio della Pienezza delle
                Nazioni del Regno di Dio sulla Terra. La storia ha dimostrato con esempi
                straordinari come le tecnologie di Difesa nelle mani di gruppi privati
                diventino la fonte di terremoti bellici che devastano il progresso delle
                nazioni in via di sviluppo in nome dei profitti di quel gruppo produttivo, e
                come tali gruppi siano nemici della Pace nel Mondo a tutti i livelli, poiché
                dovendo vivere a tutti i costi della vendita dei loro Prodotti, l'obbligo li
                trascina a creare nuove guerre, seminando l'odio tra le nazioni come mezzo per
                fare vendite. Sebbene all'inizio Dio non volesse introdurci con il metodo
                dell'esperienza nella conoscenza della Scienza del bene e del male, una volta
                provocato il conflitto cosmico in cui la Razza Umana è ancora intrappolata, Dio
                nella Sua Onniscienza ha fatto in modo di portarci alla conoscenza di tutte le
                leggi nel più breve tempo possibile, anche a costo dell'immensa tragedia che
                questo spettacolo comporta. Infatti, la conoscenza delle leggi di questa
                Scienza è la piattaforma da cui articolare la struttura del futuro sulla roccia
                della nostra esperienza. Sapendo che il destino di ogni mondo soggetto alle
                leggi della Scienza del bene e del male è la sua scomparsa apocalittica, nelle
                parole di Dio: il suo ritorno alla polvere cosmica, l'esperienza si unisce alla
                Scienza per porre sul tavolo le fondamenta di un'Architettura Biopolitica
                secondo i cui assiomi e spirito: il bene di tutti attraverso la partecipazione
                di tutti a tutti, per articolare l'Edificio della Pienezza delle Nazioni. In
                questo campo, senza violenza ma senza concessioni, tutti i figli di Dio hanno
                il dovere di contribuire con il loro grano, sapendo che la cava da cui ognuno
                di noi contribuisce con il suo grano ha origine nel nostro Creatore. Pertanto:
                Le Tecnologie di Difesa al servizio della Pace e il processo di produzione
                saranno soggetti a questo Standard di Pace e Sicurezza.
                 
                 Articolo 16: La legge sulla sicurezza
                 Il frutto dell'Albero della Vita è la Pace. Le Nazioni
                non possono essere recintate dalla Pace a causa degli interessi privati di
                alcuni gruppi finanziari internazionali; né noi figli di Dio possiamo accettare
                di sottomettere il godimento della Libertà agli obiettivi di quei gruppi di
                pressione, stranieri o nazionali, i cui scopi e fini hanno nella
                destabilizzazione dei Governi una porta attraverso la quale entrare e
                saccheggiare la ricchezza delle Nazioni. Il Consiglio dell'Intero delle Nazioni
                non può garantire la pace e la libertà internazionali senza il potere di
                affrontare questi gruppi, sottoporli alla legge e dichiararli fuori legge se
                persistono nelle loro azioni anti-sicurezza. È in questo contesto che la Legge
                Naturale Divina prevede che il Consiglio dei figli di Dio abbia tutto il potere
                di decretare l'espropriazione dei beni di qualsiasi associazione finanziaria
                internazionale il cui mezzo di profitto sia la destabilizzazione dei Governi
                nazionali. La Legge Naturale Divina afferma che il Consiglio dei figli di Dio
                ha il potere di decretare la disintegrazione delle associazioni finanziarie
                internazionali che operano sotto una legge di legalità imperiale, senza corso
                legale in questa Nuova Era, e di portare davanti alla Corte Internazionale di
                Giustizia i loro capi e collaboratori locali, testa e coda. L'intervento
                nell'economia di una nazione da parte di un gruppo di interessi, fisici o
                giuridici, esterni all'organo legislativo della nazione interessata, implica la
                sua invasione da parte di uno Stato senza Stato, la cui attività, sebbene
                mascherata dalla legittimità delle operazioni finanziarie, è finalizzata
                all'attività terroristica internazionale, che è la destabilizzazione del
                governo di un popolo a causa degli interessi del gruppo finanziario invasore.
                Pertanto, qualsiasi intervento da parte di un gruppo di interesse finanziario
                contro la legalità di un governo governato dallo Stato di diritto è un attacco
                alla sicurezza, di cui è responsabile la nazione e lo Stato che sostiene gli
                interessi di questo gruppo mettendo a sua disposizione le proprie risorse
                nazionali, sia militari che logistiche, subendone le conseguenze come abbiamo
                visto negli ultimi tempi. Da questo si capisce che qualsiasi gruppo finanziario
                che agisce sulla base della Libertà internazionale nell'economia di una Nazione
                per destabilizzare il suo Governo perde tutti i suoi diritti internazionali dal
                momento in cui utilizza la Libertà come mezzo per impoverire il Popolo e
                l'impoverimento come mezzo per destabilizzare la Pace. La Storia delle Nazioni
                ha già mostrato, con ampi esempi, come il terrorismo di tali gruppi finanziari
                su un Governo legittimamente costituito conduca i Popoli verso le profondità
                dell'inferno, verso le quali le loro vittime non si sono affatto ritagliate un
                simile destino. Il futuro dell'umanità e di un Regno che guarda a un orizzonte
                che non finisce: può solo concedersi la gioia e la felicità di avanzare sotto
                un cielo senza nuvole dal potere di un Consiglio Mondiale per la difesa della
                legittimità dei Governi dei Popoli.
                 
                 Articolo diciassette: Legge del pane
                 La proprietà di tutte le cose nell'Universo, del Cielo e
                della Terra, appartiene a Dio, il loro Creatore. Tutte le creature sono nutrite
                dal nostro Creatore attraverso la Sua Creazione. Qualsiasi limite alla
                produzione o alla distruzione dei beni dei terreni agricoli per interessi
                privati o comunitari è un crimine contro l'Umanità. Nessuna ragione giustifica
                la morte per fame delle nazioni del Terzo Mondo in nome di un mercato che
                impone la distruzione di milioni di tonnellate all'anno di prodotti vitali per
                la vita e la crescita sana delle nazioni. La capacità di quel Mercato e delle
                Comunità di ordinare la distruzione e limitare la produttività della terra per
                produrre cibo è un crimine contro l'Umanità. Noi figli di Dio abbiamo il dovere
                di abolire la capacità criminale del mercato di affamare intere moltitudini in
                nome del concetto criminale di stabilità dei prezzi. Nessun prezzo giustifica
                l'omicidio di massa dei popoli dell'Umanità. È dovere dei figli di Dio abolire
                questo sistema di Quote di produzione e liberare la terra dalle catene che le
                sono state imposte dagli interessi dei leader di tutti i tempi.
                 
                 Articolo Diciotto: La Legge del Paese
                 La proprietà legale della terra appartiene a Dio che l'ha
                creata per nutrire tutte le Sue creature con i frutti della terra. Questo
                Diritto Divino stabilisce per il Consiglio della Pienezza delle Nazioni del Suo
                Regno un potere illimitato per la distribuzione dei frutti della terra tra i
                popoli del Suo Regno nell'Ora del bisogno. In quest'Ora, tutte le eccedenze
                immagazzinate e tutti i raccolti nei loro frutti saranno a disposizione del
                Consiglio dei figli di Dio per soccorrere le necessità dei popoli fratelli.
                 
                 Articolo diciannove: Il diritto di proprietà
                 Tutte le creature sono fratelli in Dio, il nostro
                Creatore. Il nostro Creatore e Padre ha ordinato che la capacità della terra di
                nutrire i Suoi figli sia illimitata. Ma le guerre tra coloro che si sono
                ribellati, nella loro ignoranza, a questa disposizione divina secondo la quale
                tutte le risorse sono di proprietà di tutti gli uomini e sono soggette alla
                Distribuzione Internazionale in base alle necessità, quelle guerre, come la
                marea spazza via dalla riva la scritta sulla spiaggia, hanno annullato ciò che
                Dio ha fatto e hanno dato il diritto di proprietà della terra alla creatura,
                diseredando il Creatore della Sua Creazione. Originando questa follia delle
                carestie che hanno divorato intere moltitudini sotto i nostri occhi, dopo aver
                assistito impotenti allo spettacolo disumano della distruzione delle eccedenze
                alimentari, per mezzo di incendi e quote, la Legge Naturale Divina prevede che
                l'abbandono della terra coltivabile da parte dei suoi proprietari temporanei
                implichi il ritorno a questo Diritto di Creazione del titolo di proprietà, che
                sarà concesso liberamente e gratuitamente a chiunque dia alla terra ciò che la
                terra vuole, e con questa soddisfazione l'uomo soddisfa il Bisogno proprio e di
                tutti gli altri esseri umani.
                 
                 Articolo 20: La legge dell'umanità
                 La proprietà legale della terra coltivabile, da cui
                dipende la vita dei Suoi figli, appartiene inalienabilmente a Dio. La sua
                proprietà temporale spetta a colui che la coltiva, e la Legge Naturale Divina
                prevede che rimanga nella sua famiglia finché ci saranno mani che la lavorano.
                Poiché appartiene in usufrutto al coltivatore, la terra non può essere venduta
                o comprata, ma alla fine del lavoro, a causa dell'assenza di mani familiari, la
                terra tornerà al suo Creatore, e chi continuerà a dare alla terra ciò che la
                terra chiede, le mani dell'uomo, entreranno in essa. Da questo lavoro, non
                dalla tecnologia e dalle scienze del tempo libero, dipende la vita
                dell'umanità. Perciò, quando Dio creò l'uomo e andò a scegliere tra loro colui
                che sarebbe stato il più grande, prese per Sé un giardiniere, un agricoltore,
                un coltivatore. Erede di suo Padre, tutte le cose appartengono a suo Padre,
                ereditando la proprietà della Terra, suo Padre la preservò dal saccheggio e
                dalla schiavitù a cui, contro la sua volontà, la Terra fu poi sottoposta, e
                colei che era stata creata con capacità illimitate si trovò nella
                contraddizione di vedere i suoi figli morire di fame. Questa Proprietà ritorna,
                quindi, nelle mani dell'Umanità, il cui Capo era Adamo, e all'attuale Gesù
                Cristo, il legittimo Proprietario e Signore di tutte le cose, del Cielo come
                della Terra.
                 
                 Articolo ventuno: La legge del futuro
                 La Legge Naturale Divina afferma che le mani che hanno
                espropriato il Signore della Sua Creazione riducendo in schiavitù i figli della
                terra non hanno alcun diritto sulla terra. Sono mani del crimine. La storia
                universale è lunga di esempi senza nome e generosa di lezioni senza titolo. Il
                latifondismo è un crimine contro l'umanità il cui frutto si è rivelato essere
                l'ignoranza, la miseria e la guerra civile. La terra appartiene a coloro che la
                abitano e vivono su di essa, sostenendo l'Umanità con il frutto del loro
                lavoro, a partire da se stessi e dalle loro case. È dovere dei figli di Dio
                abolire questa forma di criminalità, ereditata dal passato, per cui i figli
                della terra sono stati alienati dai mezzi dati loro dal Creatore per vivere e
                partecipare alla società attraverso la produzione dei frutti della terra, senza
                i quali l'umanità non può vivere. L'abolizione di questa forma criminale di
                amministrazione fondiaria sarà abolita dalla Pienezza delle Nazioni del Regno.
                Come è abolito in cielo, così è abolito sulla terra.
                 
                 Articolo ventidue: La Legge della Salute
                 Dichiarare come crimine contro l'Umanità la custodia e la
                protezione di tutti i cancelli che proibiscono l'accesso di tutti i popoli del
                Regno di Dio alle tecnologie della salute, fisica e mentale, degli esseri
                umani, la cui custodia e protezione, in nome di qualsiasi tipo di sistema e
                legalità, è la condanna a morte di moltissime creature. È dovere dei figli di
                Dio dotare il Consiglio di tutte le Nazioni di un Comitato di Emergenza dotato
                di tutti i poteri sulle imprese pubbliche e private delle Nazioni del Regno di
                Dio impegnate nella produzione medica, in tutte le sue forme, al fine di
                distribuire gratuitamente i loro prodotti alle Nazioni povere in base alle
                necessità. Le medicine sono l'arma con cui una creatura combatte per la sua
                vita contro la Morte. Se ne viene privato, viene gettato nel circo dei leoni
                per essere dato in pasto alle bestie selvatiche. Ma il Creatore ha messo tutte
                le risorse della Sua Creazione nelle mani dei Suoi figli per la Vittoria delle
                Sue creature.
                 
                 Articolo ventitré: La Legge della Saggezza
                 È dovere dei figli di Dio finanziare e articolare tutti
                gli sforzi dei saggi della Pienezza delle Nazioni, liberando la Scienza della
                scienza, la Scienza della Salute, da tutti gli interessi privati, statali e
                individuali, creando una Comunità Scientifica riunita e consacrata nella vita
                alla Vittoria dell'Umanità contro tutte le malattie, ereditarie e secolari, che
                hanno parassitato l'umanità dai giorni della Caduta di Adamo. I frutti di
                questa Comunità saranno Patrimonio dell'Umanità e messi nelle mani delle Nazioni,
                liberamente e gratuitamente, per la gioia di tutti gli esseri umani.   
                 
                 Articolo ventiquattro: La Legge della Verità
                 Tutti i figli di Dio, senza eccezione, sono responsabili
                dei nostri atti criminali contro i nostri simili davanti alla Giustizia. Noi
                figli di Dio abbiamo il dovere di liberare la Giustizia da qualsiasi tipo di
                sottomissione al Potere politico e religioso, affinché i principi della Verità,
                tra i quali l'Uguaglianza di tutte le creature agli occhi della Giustizia
                divina del nostro Creatore è la Roccia su cui il Suo Regno è innalzato fino
                all'eternità, possano essere realizzati dalla Libertà. E abbiamo il dovere di
                dotare la Giustizia di tutti i poteri giurisdizionali per far rispettare questa
                Legge a tutti i cittadini, senza eccezioni. Qualsiasi deviazione da questo
                Principio Eterno e qualsiasi eccezione a questa Regola Divina è una porta che
                conduce al terrorismo della Scienza del bene e del male, dei cui fuochi e
                orrori siamo sazi fino al vomito e ubriachi fino all'ira.
                 
                 Articolo venticinque: La battaglia finale
                 Nella Sua onniscienza di articolare la Sua civiltà in
                vista della vita eterna, Dio ha stabilito che il Suo Regno avrà come pilastro
                principale della sua costruzione un organo giudiziario con potere legislativo
                illimitato per combattere il crimine, la delinquenza, il terrorismo... il male
                in tutte le sue forme. Avendo elevato a Capo di questo Corpo Suo Figlio, il
                nostro Re eterno, noi figli di Dio abbiamo il dovere di articolare il Corpo di
                Giustizia della nostra Civiltà a immagine e somiglianza del modello divino, il
                cui Principio è la Verità e il cui Fine è la Pace. Essendo l'esercito dei giudici
                l'avanguardia d'urto nella Battaglia dell'Umanità contro il crimine, in tutte
                le sue forme, spetta al Corpo Giudiziario legiferare tutte le misure senza le
                quali la Battaglia è persa e con l'applicazione delle quali la Vittoria è
                nostra. È nostro dovere abolire il potere dell'organo politico di allontanare
                la magistratura dal potere legislativo anticrimine, senza il quale la lotta
                contro la criminalità organizzata, nazionale e internazionale, cresce ed
                estende i suoi tentacoli al nucleo duro dei governi democratici.
                 
                 Articolo ventisei: Il Modello Divino
                 Nella Sua lotta per condurci dalle tenebre alla luce
                della Verità, Dio ha voluto che la nostra Civiltà contenesse nel suo corpo il
                seme dei valori che la Sua Civiltà contiene in alberi maturi dai cui frutti si
                alimenta la Pace, la Pienezza delle Nazioni del Suo Regno. È nostro dovere
                articolare la nostra civiltà a immagine e somiglianza del Divino. È quindi
                dovere dei figli di Dio di tutte le Nazioni firmare la Carta di adesione alla
                Corte Penale Internazionale e dotare il suo organo di pieni poteri esecutivi
                per far consegnare i suoi mandati di arresto per coloro che sono stati
                riconosciuti colpevoli di crimini contro l'Umanità, senza alcuna disposizione
                contraria da parte dei Governi destinatari del mandato di arresto e di
                consegna. Qualsiasi rifiuto da parte di un Governo di sottomettersi alla
                Giustizia Internazionale sarà considerato una ribellione contro l'Umanità e, di
                conseguenza, sottoporrà quel Governo a un'indagine per favoreggiamento dei crimini
                contro l'Umanità perpetrati dal soggetto contro il quale il Tribunale ha
                firmato un mandato di arresto e consegna.  
                 
                 Articolo 27: Difesa e libertà
                 Nella lotta comune Creatore-Creatura, Dio-Uomo, contro i
                sistemi e i mali ereditati dal passato e naturali alla Scienza del bene e del
                male, e al fine di chiudere la strada del futuro a tali sistemi e
                organizzazioni criminali che, sotto la bandiera delle ideologie e delle
                religioni, salgono al potere per devastare i propri popoli e quelli vicini dal
                Potere, i figli di Dio della Plenitudine delle Nazioni hanno il dovere di
                fondare una Corte d'Appello Universale davanti al cui Tavolo i popoli, vittime
                di tali mostri, possono chiedere Difesa e Libertà. La Corte d'Appello
                Universale perorerà la causa davanti al Tribunale Penale Internazionale e al
                Consiglio delle Nazioni Intere, mobilitando entrambi per la libertà e la difesa
                dei popoli intrappolati sotto le ruote della tirannia. Il Tribunale emetterà un
                mandato d'arresto internazionale e il Consiglio muoverà le forze di cattura
                necessarie. Tutti i Governi dell'insieme delle Nazioni collaboreranno con il
                Tribunale per la Difesa dei Popoli, mettendo a sua disposizione tutti i mezzi
                necessari per lo sviluppo della Vittoria di tutti contro i tiranni e i
                dittatori il cui cibo è la carne umana e la cui bevanda è il sangue umano. Il
                Consiglio consegnerà tali mostri al Tribunale per essere giudicati per i loro
                crimini contro l'Umanità.
                 
                 Articolo ventotto: La Legge della Vita
                 La Legge Naturale Divina stabilisce che gli stranieri che
                fuggono cercando rifugio dalle guerre civili, affamati e assetati di Giustizia
                e Libertà, e che temono per la loro vita di pellegrinare verso una terra di
                promesse alla ricerca della natura umana negata loro nei luoghi di origine:
                siano accolti come fratelli e vivano sotto la protezione della Legge,
                stabilendo come crimine contro l'Umanità qualsiasi forma di schiavitù da parte
                di coloro che manipolano la loro situazione per arricchirsi, sia attraverso il
                salario che attraverso la prostituzione. Fondando la Sua Creazione su una Nuova
                Roccia contro i cui atomi si disintegra ogni possibilità di ricrescita della
                Scienza del bene e del male nell'Universo, Dio maledisse la schiavitù e decretò
                una sentenza di esilio dal Suo Regno contro il proprietario di schiavi. Quindi
                è stabilito dalla Legge Naturale Divina che noi figli di Dio abbiamo il dovere
                di sottomettere tutte le cose alla Legge dell'Uguaglianza, in modo che due
                persone che fanno la stessa cosa non possano ricevere l'una la miseria, perché
                è uno straniero, e l'altra la gloria, perché è un figlio della patria. Lo
                straniero come l'indigeno siamo tutti figli della stessa Terra, abbiamo tutti
                diritto allo stesso salario per lo stesso lavoro.   
                 
                 Articolo ventinove: La Legge della Misericordia
                 C'è solo un tipo di Misericordia. "Ho avuto fame e
                mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi
                avete vestito, ero malato e mi avete guarito, ero in prigione e mi avete
                liberato". Quando è in potere di impedirlo, e si permette a Cristo di
                morire nell'uomo, la Legge Naturale Divina prevede che il sangue dell'innocente
                ricada sulla testa di chi lo promuove, così come sulla testa di chi lo
                permette. I figli di Dio hanno il dovere di rompere le frontiere e di passare
                sopra le teste dei governi la cui politica omicida è la firma della condanna a
                morte di centinaia di migliaia di creature, vittime della follia dei loro governi,
                follia alimentata dagli interessi finanziari di mostri internazionali che hanno
                nella guerra civile controllata una fonte di profitto e di potere. L'inattività
                di chi assiste al crimine e quella di chi lo promuove sono due facce della
                stessa medaglia, entrambe punite con la stessa sentenza: "Vai all'inferno
                e digrigna i denti". La misericordia, infatti, non litiga con la
                giustizia, ma la giustizia litiga con la durezza di cuore. C'era una volta un
                altro re che, avendo combattuto il nemico con un numero di soldati di gran
                lunga inferiore, nell'ora della vittoria si ritrovò con migliaia di sconfitti e
                feriti. La sua decisione salomonica fu di ucciderli tutti, in modo da non dover
                nutrire o curare nessuno di loro. Era un re ed era un cristiano, era il re
                degli inglesi. La memoria di Dio è infinita ed eterna, quando si tratta di
                dare, Egli ripagherà con Misericordia, sia al cristiano che al non cristiano,
                offrendo Misericordia a coloro che hanno avuto Misericordia del prossimo, amico
                o nemico, conosciuto o sconosciuto, e con Giustizia, cristiana o no, a coloro
                che hanno calpestato la Giustizia. Perché chi crede che confessando che Gesù è
                il Signore sia già salvato, guai a lui quando il Figlio dell'uomo sorgerà per
                giudicare secondo la Legge e non secondo la Speranza, in quel giorno si vedrà
                che Dio giudica ciascuno in base alle sue opere e non in base alle masse o agli
                alleluiamenti cantati in una mattina di gloria al Signore che ci perdona tutti
                i nostri crimini. La misericordia è per chi la dà, non per chi la conserva. Ma
                se non amiamo lo straniero in mezzo a noi e lo schiavizziamo senza pietà sotto
                gli occhi di tutti, trattenendo il suo salario, come potremo occuparci di colui
                che sta morendo in un campo profughi a migliaia di chilometri di distanza? Se non
                ci occupiamo di colui che è in prigione dietro l'angolo, come potremo occuparci
                di colui che sta morendo nella prigione di un tiranno per amore della libertà?
                Colui che ha il potere e non fa nulla è colpevole quanto colui che non gli
                strappa il potere e lo cede a un altro che farà ciò che deve essere fatto.
                Quale punizione meriterà chi uccide l'uomo che Dio ha creato a Sua immagine e
                somiglianza, che è in noi e che ha generato in noi al prezzo della
                crocifissione di Suo Figlio?
                 
                 Articolo 30: Il Giorno di Yahweh
                 Tutte le Nazioni furono abbandonate nelle mani di una
                generazione di figli di Dio, tutti malvagi, ribelli al loro Padre, contro il
                quale si sollevarono e al cui Regno dichiararono guerra, preferendo l'eternità
                del bando a un giorno in più in un Universo governato da una Giustizia che non
                fa distinzione tra servo e figlio, tra principe e cittadino, stabilendo su
                tutto l'Eguaglianza eterna. Non credendo che la creatura osasse sfidare il suo
                Creatore con la politica del fatto compiuto, il suo cuore fu trafitto dalla
                lancia del tradimento, Dio, Indistruttibile, aprì gli occhi e, alzandosi, nel
                suo dolore alzò la voce e mettendo la sua testa come testimone giurò di
                schiacciare il suo nemico, dicendo: "Alzo la mia mano verso il cielo e
                giuro sulla mia vita eterna: quando affilerò la lama della mia spada e prenderò
                il giudizio nelle mie mani, mi vendicherò dei miei nemici e darò il dovuto a
                coloro che mi odiano, renderò le mie frecce ebbre di sangue e la mia spada si
                riempirà di carne, del sangue dei morti e dei prigionieri, delle teste dei capi
                nemici". Gioia in Paradiso, dolore sulla Terra. Gioia in alto perché Dio
                aveva raccolto il guanto di sfida e con quello stesso guanto, che ora
                custodisce un pugno di ferro, aveva restituito la sfida; tristezza in basso
                perché la Battaglia Finale sarebbe stata combattuta sulla Terra. Ma gioire dopo
                la sofferenza: "Rallegratevi, o popolo, per il suo popolo, perché ha
                vendicato il sangue dei suoi servi, lo ha vendicato sui suoi nemici, e farà
                l'espiazione per la terra e il suo popolo". Quanto grande era il dolore,
                tanto grande sarebbe stata la Speranza; se il dolore era infinito, la Speranza
                sarebbe stata eterna, e in essa la Vittoria, ferma: "I tuoi discendenti si
                impadroniranno delle porte dei loro nemici". Ridotti in schiavitù i figli
                di Abramo, nelle loro catene Dio scoprì che non era a Isacco che guardava, ma a
                Cristo.
                 
                 Articolo trentuno: Diritto alla verità
                 L'argomento supremo su cui un testimone può stabilire
                davanti a un tribunale la veridicità della sua testimonianza è la sua vita, il
                suo sangue. Sul Suo sangue Cristo stabilì l'Innocenza di Dio rispetto a
                qualsiasi partecipazione, attiva o passiva, alla Morte di Adamo, da un lato, e
                l'Ignoranza di Adamo rispetto alle intenzioni criminali dell'angelo ribelle per
                eccellenza, il cosiddetto Satana, capo del Serpente, dall'altro. Poiché c'era
                l'ignoranza, Dio aprì la porta della redenzione, del sacrificio di espiazione
                per il peccato. La Legge di espiazione - per il peccato del popolo e del suo
                principe - richiedeva come conditio sine qua non l'ignoranza del trasgressore.
                La corruzione del giudaismo e la rottura dell'Alleanza tra Dio e i figli di
                Abramo secondo la carne avvenne quando il Sacrificio divenne demonismo, poiché
                il trasgressore prima pagò il prezzo del crimine e poi continuò a commetterlo,
                un demonismo selvaggio e mostruoso stabilito da un'usanza sacra che Dio ci ha
                rivelato nel caso di Giuda l'Iscariota. Vale a dire, se c'è premeditazione per
                il crimine, non c'è ignoranza, e senza ignoranza non c'è perdono, ed è per
                questo che Dio non poteva perdonare agli Ebrei il loro crimine, anche se Suo
                Figlio Glielo chiedeva dalla Croce, perché commesso con premeditazione,
                pervertendo l'Alleanza di Mosè e trasformando la Legge nel Tempio del Peccato,
                l'espiazione non poteva aver luogo, e senza espiazione non poteva esserci
                perdono. Con quella trasformazione del sacerdozio aronita in un'attività
                commerciale, il crimine vale così tanto che pago così tanto e vado a
                commetterlo con il perdono in tasca, il giudaismo, nella sua ignoranza, ha
                fatto una difesa dell'Inferno e della sua ideologia, la stessa che nell'Eden ha
                messo in pratica la sua filosofia malvagia sotto il presupposto del perdono
                divino sulla base della paternità del Giudice del Cielo sul criminale. Figlio
                di Dio, poiché era un figlio di Dio, gli doveva essere permesso ogni crimine e
                offesa, quindi in nome di Dio qui ti accoltello e qui ti maledico. I Giudei,
                avendo un prezzo per il crimine e dimenticando la condizione sacra per il
                perdono, l'ignoranza, trasformarono il Tempio in un'attività lucrativa quando i
                sacerdoti stessi depositarono in anticipo delle monete d'argento nel tesoro
                contro il crimine che stavano per commettere, sia esso adulterio, furto,
                omicidio, falsa testimonianza e così via. Filosofia malvagia in cui la Chiesa
                romana cadde e da cui la Chiesa cattolica fu salvata dalla Chiesa tedesca ai
                tempi di Lutero, quando inconsapevolmente nella sua ignoranza la Chiesa
                cattolica fu trascinata dalla Chiesa romana nella trasformazione del peccato in
                un'attività lucrativa, chiamiamola "lo scandalo delle indulgenze".
                Dio si è ribellato alla Filosofia dell'Inferno. Né difeso da un Suo figlio, nel
                caso di Satana, né difeso da un Suo servo, nel caso di Aronne, avrebbe mai
                accettato la trasformazione della Sua Corona nella corte pagana di un dio degli
                dei, la cui salute i principi del Suo Regno potevano contare sulla Sua
                benedizione quando si trattava di ammazzare il tempo giocando con le vite umane
                come diavoli e angeli, poliziotti e ladri, cattivi e buoni, eroi e mostri. Dio
                alzò la mano al cielo contro un suo figlio, Satana, che osò portare il suo
                figlio più giovane, Adamo, sulla croce, e non alzerebbe forse il pugno contro
                un servo, Aaron, che osò inchiodare il suo Figlio primogenito sulla croce? E
                poiché non c'è tre senza due, che cosa ha fatto pensare alla Chiesa romana che
                al loro vescovo e alla sua corte di cardinali sarebbe stato permesso da Dio di
                fare ciò che non avrebbe permesso al suo servo o a suo figlio, cioè di riempire
                la sua coppa con il sangue dei loro crimini?  
                 
                 Articolo trentadue: Il diritto alla misericordia
                 Gli ebrei e i romani erano tutti presi dalla stessa
                ignoranza. Sui cristiani e sui gentili rimase il Velo che impediva agli ebrei
                di vedere Dio. Coloro che Lo videro Lo amarono con una forza più potente della
                Morte. Ma quando coloro che gli succedettero se ne andarono, vissero di Fede;
                le parole profetiche di coloro che videro Dio rimasero tra loro come fiaccole
                nell'oscurità. Ora la Fede senza la perfetta Conoscenza di Dio è corrotta.
                Un'affermazione che gli Apostoli si sono preoccupati di stabilire nelle loro
                Epistole e che i secoli successivi si sono preoccupati di dimostrare, "lo
                scandalo delle indulgenze" la testa dell'iceberg. Misericordia quindi a
                tutti, Giudei e Romani, Cristiani e Gentili, perché nella Sua Onniscienza Dio
                aveva stabilito che il velo della perfetta Conoscenza della Divinità non
                sarebbe caduto dagli occhi della Sua creatura umana fino a quando non fosse
                nata la progenie di Cristo, quella progenie nata per conquistare e vincere le
                porte dell'Inferno.   
                 
                 Articolo trentatré: Il diritto alla pace
                 Tutti gli eserciti del Regno di Dio sono sotto il comando
                del Re del Cielo, Capo Supremo del Consiglio dei figli di Dio, alla cui voce e
                solo alla cui voce si muovono gli eserciti dell'Alleanza della Pienezza delle
                Nazioni dell'Universo. Come in Paradiso sulla Terra, noi figli di Dio abbiamo
                il dovere di separare i governi politici delle nazioni membri del Consiglio
                dell'Insieme delle Nazioni, nei cui membri risiede il Potere della Guerra e
                della Pace, e al cui Corpo e al cui Consiglio solo gli eserciti dell'Alleanza
                dell'Insieme delle Nazioni devono obbedienza. Essendo la pace il bene supremo
                per eccellenza della Creazione, Dio ha ordinato che questo potere risieda solo
                nella Corona di Suo Figlio, il Capo Supremo del Consiglio dell'Alleanza di
                tutte le Nazioni del Suo Regno. Il Consiglio dei figli di Dio e il Consiglio
                dei Capi di Stato Maggiore degli eserciti dell'Alleanza di tutte le Nazioni del
                Regno di Dio sono, come testa e braccio, parte dello stesso Corpo, e solo
                questo Corpo, il cui Capo è il Re, Gesù Cristo, ha il potere della guerra e
                della pace.
                 
                 Articolo trentaquattro: La Legge del Re
                 L'esperienza è la madre della scienza. Ma la Scienza al
                servizio dell'uomo come animale politico diventa un'arma di distruzione nelle
                mani di una bestia, umana in apparenza, nata dall'uomo ma disumana, con un solo
                scopo in mente: Per imporre il suo inferno al mondo. Su questa Legge della
                Scienza, Dio ha stabilito il nucleo duro del suo Regno, vietando l'accesso alle
                Tecnologie di Difesa a qualsiasi governo al di fuori dell'Alleanza dei suoi
                eserciti. Le leggi che seguono, il divieto di vendita di informazioni e
                materiali al di fuori dell'Alleanza del Re e l'acquisizione della proprietà
                delle industrie della Difesa, da trasformare in Patrimonio della Pace
                Universale, soggetto al Consiglio dei figli di Dio, si basano sulla necessità
                di stabilire i pilastri del Suo Regno in conformità con le dimensioni infinite
                ed eterne della Creazione. Avendo imparato dall'esperienza che la sottomissione
                degli eserciti nazionali e internazionali alla volontà temporale e agli
                interessi passeggeri dei governi politici è alla base della guerra, Dio ha
                posto sul tavolo una Nuova Alleanza in base alla quale tutti i governi mettono
                i loro eserciti nelle Sue mani. Anticipando questa Rivoluzione Universale
                Sempiterna, Egli si è presentato a noi nel Suo Libro come YAVE degli ospiti. Che
                l'uomo firmi o rifiuti di mettere nelle mani del suo Creatore ciò che gli
                appartiene per diritto di creazione, è una questione diversa. Satana ha anche
                rifiutato di firmare l'Alleanza che Dio e Suo Figlio hanno posto davanti ai
                nostri occhi, tutti noi, uomini e non uomini, in base alla quale Yahweh degli
                eserciti è il Dio di tutti e Suo Figlio, Gesù, il Re Universale ed Eterno della
                Creazione. L'Unigenito e il Primogenito, il Braccio di Yahweh, il Re delle Sue
                schiere, Gesù, il nostro Gesù Cristo, l'Origine della nostra Luce, il nostro
                Maestro e Salvatore, Signore e Re, le due condizioni che l'Infinito e
                l'Eternità pongono sul tavolo per la crescita e la perpetuazione di una Civiltà
                nello spazio e nel tempo, l'Universalità e la Sempiternità, Queste due condizioni
                si sono realizzate nella Natura di Suo Figlio, assoggettando tutto il Potere
                alla Sua Corona, Suo Padre ha stabilito la Legge del Re contro la volontà
                temporale e gli interessi passeggeri dei Governi nazionali e internazionali
                all'origine delle guerre, civili e mondiali, che l'intera creazione ha sofferto
                fino ad oggi. In base a questa Legge, chiunque non firmi la Nuova Alleanza,
                sulla quale Dio ha ricreato il Suo Regno, firma contro la sua testa, sia che si
                tratti di un figlio o di un servo di Dio, la pena dell'esilio dalla
                Creazione.  
                 
                 Articolo trentacinque: La Legge della Civiltà
                 Nessun uomo o gruppo di uomini deve essere perseguitato
                per i suoi ideali di rettitudine. Pertanto, è dovere dei figli di Dio abolire
                qualsiasi potere dello Stato di tentare, reprimere, demonizzare o controllare
                le forze che l'Immagine Divina nell'Uomo mette in moto per scuotere dalla
                Società l'inerzia naturale a qualsiasi stadio successivo a una grande vittoria.
                Qualsiasi movimento dello Stato al di là delle sue funzioni amministrative è un
                crimine contro la società. La società è nata libera ed è stata dotata dal suo
                Creatore di tutte le forze necessarie per essere in grado, senza la violenza
                dello Stato, di farsi strada da sola verso le frontiere dietro le quali si
                trova la terra promessa della Verità, della Giustizia e della Pace. Questa Idea
                di Giustizia non può essere rinnegata perché è divina, e qualsiasi azione dello
                Stato contro di essa, come la storia ha già dimostrato, è oggetto di rovina. Di
                conseguenza, noi figli di Dio abbiamo il dovere di tagliare tutti i fili con
                cui lo Stato si arma per combattere la Giustizia Divina che si scopre in coloro
                la cui Immagine è più forte della loro stessa vita. Come a suo tempo la
                separazione Stato-Chiesa si è rivelata uno dei pilastri della civiltà, nel
                nostro la separazione Stato-Esercito è, alla luce dei fatti, una necessità
                della giustizia: rivoluzionaria e irreversibile, cioè divina.
                 
                 Articolo trentasei: La legge della giustizia
                 Ogni sacerdote che fa l'apologia del crimine ordinando
                l'incarcerazione o la morte di coloro le cui idee sono in disaccordo con le
                sue, deve essere portato davanti alla giustizia umana per rispondere del suo
                crimine di istigazione al crimine. È dovere dei figli di Dio espellere dalla Chiesa
                di nostro Padre tutti i servitori che, contro lo Spirito della Giustizia
                Divina, si ergono a inquisitori e giustizieri, direttamente o indirettamente,
                di coloro che, secondo la loro comprensione, hanno sbagliato nella via. La
                Parola di comprensione e di saggezza è l'unica arma che Cristo alzò contro
                coloro che volevano crocifiggerLo, e questa, la Parola, è l'unica arma che
                abbiamo ereditato, figli e servitori di Dio. Ecco perché le Scritture dicono
                che all'inizio Dio creò l'uomo nudo. Ma coloro che si sono armati per
                combattere la parola dell'uomo con il fuoco non sono di Dio, anche se sono
                entrati nella Casa di Dio e, usando i suoi mezzi, sono saliti in cima alla
                scala dei suoi servitori, non sono mai stati di Dio.
                 
                 CONCLUSIONI FINALI
                 
                 Quando Dio creò l'uomo, proiettò sul nostro essere la
                natura sociale del Suo Essere. Per natura sociale, Dio ha voluto continuare ad
                avvicinarci alla Sua Natura, proiettando sul nostro essere l'Intelligenza del
                Suo Essere. Intelligente per natura, Dio ha voluto avvicinarci ancora di più al
                suo Essere, proiettando la sua Paternità sul nostro essere. Infine, amandoci
                con tutte le sue forze e vedendo che non trovavamo il Modello Divino, ci mandò
                il suo Figlio Primogenito, affinché nella sua Natura trovassimo la natura di Figlio
                che ci era stata data all'inizio.
                 Figli di Dio, sia che appartengano alla discendenza di
                Abramo, per mezzo della carne o dello spirito, sia che appartengano alla
                discendenza di Cristo, la nostra natura intelligente ci pone davanti al Fatto
                della Società del Regno in cui Dio ha trasformato il Suo rapporto con la Sua
                Creazione. In questo modo comprendiamo ciò che è stato esposto nella
                Dichiarazione dei Principi, ossia che la Libertà e l'Amore sono i due pilastri
                eterni su cui Dio ha eretto l'edificio di questa Società Creatore-Creatura. E
                ci mette di fronte alla situazione in cui si trovò il nostro Dio quando dovette
                uscire dal Conflitto Cosmico in cui una parte dei Suoi figli Lo aveva costretto
                a cadere. Il Vecchio Modello precedente alla Caduta, avendo portato a questa
                situazione, doveva scomparire ed essere sostituito da uno Nuovo, fondato su una
                Roccia Inamovibile il cui orizzonte era aperto all'Infinito e il cui corpo
                sociale era immunizzato contro qualsiasi tentativo di Guerra per l'Eternità. Di
                fronte a questa situazione di rivoluzione, Dio dovette prendere le misure
                necessarie nella matrice della Sua Vittoria, ponendo al primo posto la
                Fondazione di quel Nuovo Modello Sociale, alla cui Nascita tutto il resto
                doveva essere subordinato, persino la Razza Umana, persino il dolore di Suo
                Figlio, se necessario.
                 La necessità ha imposto la sua Legge. La Razza Umana
                avrebbe dovuto continuare a subire i colpi della frusta della Guerra Civile
                perpetua, fino a quando non fosse stata configurata definitivamente la Nuova
                Struttura che la sua Creazione avrebbe ricevuto. Con tutto il dolore del suo
                Cuore, doveva essere così. La necessità gli impose di bere il Calice della
                Passione del Suo Figlio unigenito. Quella stessa Necessità doveva raggiungere
                il suo obiettivo e, soffrendo il dolore passeggero dei secoli a venire, con
                l'intera creazione che riponeva le sue aspettative nel bene che il futuro
                riservava a tutti noi, riempire la Coppa di Dio con le lacrime che il dolore di
                duemila anni doveva servire a Lui in abbondanza. Chi se non LUI, Dio
                dell'Eternità e dell'Infinito, l'Amato della Sapienza increata e creativa,
                poteva ribaltare le carte in tavola e convertire la Tragedia della Razza Umana
                in un'Epopea con un lieto fine? La sua anima sollevata dall'obbedienza di Suo
                Figlio, che a prezzo del Suo sangue ci ha generati tutti, ha messo le nostre
                vite nelle Sue mani, depositando nel Suo Giudizio la Speranza della Salvezza
                Universale in cui l'intera Creazione, conoscendola, ha trovato il sollievo che
                le lacrime della nostra tragedia avrebbero portato al Suo cuore.
                 Un Regno Universale ed Eterno, composto da molti Mondi,
                ciascuno con la sua origine in tempi e stelle diverse, che cresce senza limiti,
                estendendo senza fine le sue frontiere e le sue nazioni.
                 Una Chiesa universale e sempiterna, a immagine e
                somiglianza del suo Signore, depositaria di verità eterne per la gioia di tutte
                le Nazioni e la gloria del nostro Re.
                 Un Popolo, Umano, composto da molte nazioni, Nazione tra
                le Nazioni, ognuna un Mondo, tutte unite allo stesso tronco, la Corona di Dio,
                come i rami allo stesso albero, l'Albero della Vita.
                 CAPITOLO DUE
                    
              LA SPERANZA DELLA SALVEZZA UNIVERSALE DELLA PIENEZZA
                DELLE NAZIONI DELLA RAZZA UMANA.
                    
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