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Cristo Raul.org

Questa è la Volontà attuale di Dio:
"Che tutte le Chiese siano unificate in una sola e Unica"

BIBBIA DEL XXI SECOLO.

LA STORIA DIVINA DI GESÙ CRISTO:

 

L'EVANGELIKOM

APERTURA DEL TESTAMENTO UNIVERSALE DI CRISTO GESÙ DI YAHWEH E ZION

 

CAPITOLO UNO

MAGNA CARTA MAGNA DEL REGNO DI DIO

 

Dichiarazione di principi

Prima del Concilio di Nicea, tenutosi nel 325 d.C., un Concilio in cui la Chiesa cattolica adottò il titolo di romana come risposta all'arianesimo, un titolo in cui il protestantesimo non voleva vedere altro che l'ubiquità del Successore di San Pietro, operando così alla maniera di una religione settaria che esigeva una rottura schizoide, irreversibile e incontrovertibile con la Memoria storica della Nazione, una richiesta che la Storia universale vide consumarsi nel processo di espansione dell'Islam, la cui conversione determinò la demonizzazione dell'intero passato dei popoli sottoposti al ferro e al fuoco del Corano, e perché era necessario per il cattolicesimo gesuitico erigere una barriera visibile tra la Chiesa apostolica e quell'arianesimo che negava il dogma della Trinità, e in particolare la Divinità del Figlio; fino all'avvento del Concilio Universale del 325 d.C.. C. La Dichiarazione di Fede sotto pena di morte confessata da tutte le Chiese può essere riassunta nelle seguenti parole: " YAWEH DIO, il Signore degli eserciti delle Sacre Scritture degli Ebrei, il Dio degli dei del Patriarca Abramo, del Profeta Mosè, del Re Davide: YAWEH è il Vero DIO".

YAWEH DIO è Padre; il Suo Figlio Primogenito si chiama Gesù. Questo Primogenito di Dio è colui che si è fatto uomo, nato a Betlemme di Giuda durante l'impero del Cesare Ottaviano Augusto, alla fine del regno di Erode Ben Antipater, nel primo anno del secolo di Cristo.

Il Figlio di Dio è venuto nel mondo per acquistare la nostra redenzione al prezzo del sangue di Cristo.

Questo Redentore, mentre era nel mondo, ci ha rivelato l'Uomo che Dio ha creato all'inizio a Sua immagine e somiglianza. Quell'Uomo è Cristo. E quell'Uomo è in noi.

Quest'uomo è colui che confessa con un cuore traboccante di eternità e uno spirito aperto all'infinito che il Primogenito di Dio, Gesù, il Cristo, è il Modello eterno a immagine e somiglianza del quale Dio ha creato l'uomo.

Quel Gesù che è venuto nel mondo per offrirci la vita eterna, che Gesù è l'unigenito Figlio di Dio, increato, non creato, l'inizio e la fine della Creazione, l'alfa e l'omega dell'attività divina, il primo e l'ultimo della Sua Natura: Dio l'unigenito Figlio, il nostro Re e Signore, il nostro Maestro e Salvatore.

Riguardo a questa fede si adempie la Parola di Dio, che dice: "Il giusto vivrà per fede".

Questa semplice ed elementare Confessione, questa elementare e semplice dichiarazione di Fede, proprio come oggi costa ancora la vita a molti uomini e donne, così ieri, prima di Nicea, significava la morte.

Noi, oggi, indipendentemente dalla reazione di chi lo sente o lo ascolta, continuiamo a confessare la Dichiarazione Universale che tutta la Creazione confessa con la bocca e vive con il cuore:

Articolo 1: Dio è amore

Dio, volontariamente e liberamente, spinto dall'amore per suo Figlio, ha fatto della sua Creazione un Regno.

Nessuna forza diversa dall'Amore per la Vita è all'origine dell'impulso che ha portato Dio a creare questo Regno eterno, uno spazio dove la pienezza delle Nazioni della Creazione condividono la stessa Vita e si relazionano con il loro Creatore alla luce della Sua Infinita Saggezza Eterna.

La dottrina protestante calvinista che equipara YAWEH DIO a un Essere Onnipotente che dirige la Scienza del Bene e del Male a suo piacimento è, come l'Arianesimo a suo tempo, una negazione della Teologia Gesù-Cristiana dei Padri del Concilio di Nicea, e di conseguenza era nemica dello Spirito Santo che per bocca dei Suoi figli disse: "Dio è Amore".

Perché cosa c'è di più contrario all'Amore per la Vita di un Dio malvagio che crea mondi al solo scopo di trascorrere l'Eternità ammazzando il tempo nel gioco apocalittico della salvezza? Il Calvinismo protestante, basando la sua difesa sull'impossibilità di una creatura di opporsi al Disegno del suo Creatore, assolse il Diavolo dall'essere la mente della Caduta.

 

Articolo 2: Dio è Padre

Dio è la fonte da cui emana la Costituzione del Suo Regno, da cui sono governate tutte le civiltà dei popoli dell'Universo e si articola la pienezza delle loro nazioni. Questa Costituzione Universale ha la sua origine e il suo principio nella Paternità Divina. Da questa Paternità e attraverso di essa Dio legifera dalla Sua Onniscienza e giudica dalla Sua Prescienza, la Verità come inizio, mezzo e fine della Sua azione. Figli di Dio, cittadini del Suo Regno, corriamo da Lui spontaneamente e ci gettiamo tra le Sue braccia, gridando con tutto il nostro essere: Padre nostro!

 

Articolo tre: YAWEH è DIO

YAWEH DIO è il nome dell'Essere che ha creato il campo di galassie e l'oceano di stelle dell'Universo. LUI è il Creatore del Cosmo e di tutto ciò che esiste nell'Universo. LUI è la fonte da cui scaturisce il Futuro di tutte le cose, che con il Suo Essere sostiene e con la Sua Parola si muove verso l'orizzonte che non sarà mai raggiunto e ha nell'Infinito il suo Orto. YAWEH è la fonte del fiume della Vita, LUI è Colui che mantiene il futuro della Pienezza delle Nazioni in una crescita eterna e gioiosa e fa sì che il suo flusso confluisca nell'oceano della Sua Onniscienza. Tutto ciò che esiste, nel Cosmo come nell'Universo, ha in LUI la sua causa fisica e la fonte di energia che gli permette di crescere per l'Eternità.

 

Articolo quattro: Dio è il Signore

Per diritto di creazione, tutto appartiene a YAWEH DIO. LUI ha tutti i diritti di proprietà su tutta la Sua creazione. Tutte le cose, quelle del Cosmo e quelle dell'Universo, quelle del Cielo e quelle della Terra, appartengono a Lui e LUI le governa secondo la Sua Infinita Saggezza. Da questa Verità Eterna, LUI ha dato la Corona del Suo Regno al Suo Figlio Primogenito. Gesù Cristo è il nome di Suo Figlio, Gesù Cristo è il nome del Re della pienezza delle nazioni. 

 

Articolo cinque: Il Re è Figlio Unigenito

C'è un solo Re, universale ed eterno. Suo Padre è Dio. Al Padre spetta l'adorazione di tutte le creature dell'Universo e al Figlio l'obbedienza di tutti i cittadini del Regno dei Cieli. Il Re è Figlio Unigenito; Figlio prediletto, è la causa metafisica della Creazione di Dio. Come Re è il Capo di tutti gli eserciti del Regno di Dio, è il braccio di YAWEH DIO, Suo Padre. È il Principe dei principi del cielo, il Primogenito dei figli di Dio.

 

Articolo sei: Il Signore degli eserciti

YAWEH DIO è il Signore degli eserciti del Suo Regno. A capo di tutti gli eserciti della Pienezza delle Nazioni dell'Universo, LUI ha posto il suo Primogenito, il nostro Re, il suo Figlio prediletto. Tutti gli eserciti del Suo Regno obbediscono solo ed esclusivamente al loro Re eterno e si muovono solo al comando della Sua voce. Nessun potere esecutivo al di fuori della sua Corona ha il potere di guerra e di pace. Tutte le Nazioni del Regno di Dio depongono i loro eserciti ai piedi del Re, il cui Consiglio ha il potere della guerra e della pace. Questo Consiglio ha nel Padre, YAWEH DIO, il suo Capo onnipotente e onnisciente. Tutti gli eserciti dell'insieme delle Nazioni sono governati da questa Legge di obbedienza al Consiglio del Re del Cielo. Nessun Governo ha il potere sugli eserciti della Nazione a cui appartiene. Al Re, infatti, e solo al Re, Suo Padre, Dio, ha dato questo potere. Suo Figlio, il nostro Re, è il suo braccio, il braccio destro di YAWEH DIO, Signore degli eserciti.

 

Articolo sette: Il Sommo Pontefice

Il Re è l'Unico Pontefice Supremo della Pienezza delle Nazioni. La pienezza delle Nazioni della Creazione non ha che una sola religione, un solo Dio e un solo Sommo Pontefice, attorno al quale tutti i Popoli dell'Universo si uniscono per adorare l'Unico Vero Dio, YAWEH DIO, il Padre, Creatore di tutte le cose, del Cielo come della Terra, il cui Spirito Santo anima tutti e li mantiene in una crescita sana e gioiosa. Lui, il Sommo Pontefice, è l'Unico Vivente che sta davanti al Dio dell'Eternità e dell'Infinito; il suo nome è Gesù Cristo.

 

Articolo Otto: La Chiesa

Il Sommo Pontefice, Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio, è l'Unico Capo, Supremo e Divino, e per Divino: Visibile, di tutti i Vescovi e di tutti i sacerdoti e pastori della Pienezza delle Nazioni. Solo a Lui tutti i Vescovi e tutti i sacerdoti e pastori che, con Lui e in Lui, formano un unico e sacro Corpo eterno, la Chiesa, devono la loro obbedienza sempiterna. Questa Chiesa, il Suo Corpo, ha per casa l'intero Regno di Dio e nella sua carne, in mezzo alla Pienezza delle Nazioni, mantiene viva la Dottrina dell'Eternità e dell'Infinito: YAWEH DIO è Padre.  

 

Articolo Nove: Dio è giudice

Creatore e Fondatore del Regno dei Cieli, la cui Corona appartiene a LUI e che condivide in vita con Suo Figlio, poiché essendo Dio non può morire, Suo Figlio eredita in vita la Corona che per diritto di primogenitura gli appartiene; essendo il suo Creatore e Fondatore, YAWEH DIO ha riservato al Re la Presidenza della Corte Suprema di Giustizia, la cui Giurisdizione comprende la Plenitudine delle Nazioni del Suo Regno, mettendo così Dio nelle mani del Re il potere illimitato di giudicare colui che presiede la Corte Suprema di Giustizia del Suo Regno. Poiché il Figlio ha ereditato in vita la Corona che avrebbe ereditato dopo la morte del Padre, il Padre, essendo Dio, ha aperto il Suo testamento in vita affinché in vita, essendo il Figlio della Sua stessa Natura Divina, potesse godere di ciò che altrimenti non avrebbe mai potuto. Lo ha glorificato alla nascita, abolendo ogni corona e innalzando la Sua al Trono di Dio, Suo Padre; e Lo ha glorificato di nuovo alla morte, facendolo sedere sul Trono di Presidente della Corte di Giustizia del Suo Regno, con il potere illimitato di emettere sentenze, nella misura di Dio stesso, compresa l'assoluzione universale.

 

Articolo dieci: La legge dell'uguaglianza

Tutti i cittadini del Regno dei Cieli, in quanto figli di Dio, a prescindere dalla nazione di origine, godono della stessa uguaglianza davanti alla legge. Tutti i cittadini del Regno di Dio, senza eccezioni, dal Re che siede alla destra del Padre fino all'ultimo dei Suoi figli, tutti i cittadini della Pienezza delle Nazioni sono responsabili dei loro atti davanti alla Giustizia, tutti sono soggetti alla Legge Universale della Pari Responsabilità.

 

Articolo undici: La Legge della Libertà

Dio è il Signore e a LUI appartiene il suolo in cui abita la pienezza delle nazioni. Erede di Suo Padre, partecipe di tutte le Sue cose buone, il Re è il Signore del suolo su cui camminano tutte le Nazioni. I confini del Suo Regno si estendono intorno alla Pienezza delle Nazioni. I cittadini della Pienezza delle Nazioni del Suo Regno sono liberi e godono della libertà di movimento di coloro che hanno Dio come Padre e il Re del Cielo come Fratello.

 

Articolo Dodici: La Legge della Fraternità

Tutti i beni e le ricchezze della Pienezza delle Nazioni, sia del suolo che delle persone, appartengono a Dio. Tutti i cittadini del Suo Regno, indipendentemente dalla loro Nazione, possiedono per nascita il diritto di usare e godere di tutti i beni e le ricchezze dell'Universo. È Dio che moltiplica i beni e le ricchezze del Suo Regno, sia attraverso la Natura, sia attraverso i Suoi figli, in vista della felicità della Pienezza delle Nazioni.

 

Articolo 13: La legge dell'intelligenza

Dio crea i Suoi figli intelligenti a Sua immagine e somiglianza per l'arricchimento della Pienezza delle Nazioni in tutte le scienze e tecnologie. Essendo L'origine di tutta la conoscenza, tutti i benefici provengono dalla Sua onniscienza e sono soggetti alla Legge della Fratellanza eterna. Perché Dio opera in tutti per l'arricchimento e la crescita di tutti nella Conoscenza di tutte le cose.

 

Articolo quattordici: La Legge della Pace

È dovere dei figli di Dio far sì che la Pienezza delle Nazioni abbia accesso libero e senza restrizioni alla Biblioteca della Conoscenza Universale per la soddisfazione e la felicità dei loro Popoli in tutto ciò che riguarda le esigenze delle strutture e delle infrastrutture relative alle Tecnologie e alle Scienze della Pace e della Salute. La Pienezza delle Nazioni, sia attraverso i Figli di Dio e le loro Fondazioni da progetti privati o internazionali, sia attraverso il loro Consiglio, hanno il dovere di fornire tutti i mezzi finanziari ed economici necessari affinché questo Standard di Saggezza si realizzi, e le nazioni più lontane dal Modello Sociale di Civiltà si avvicinino al centro universale senza subire il lungo e stretto cammino percorso dalle nazioni che ne compongono il nucleo. Nessun mondo e nessun sistema di civiltà può sussistere nel tempo e nello spazio a condizione di una differenza cronica e invincibile tra le sue nazioni. L'ineguaglianza imbattibile attraverso la costante distruzione dei modelli temporali porta i Mondi alla loro scomparsa dalla faccia dell'Universo, attraverso il progressivo esaurimento delle risorse naturali e l'aumento ciclico delle armi da combattimento tra coloro che impongono l'ineguaglianza come mezzo di sussistenza. Se chi semina venti raccoglie tempeste, cosa raccoglieranno coloro che seminano tempeste? Offrire liberamente e gratuitamente a tutti i Popoli i frutti della Civiltà significa offrire a tutte le Nazioni il frutto dell'albero della vita: che è la Pace.

 

Articolo quindici: La legge di guerra

Il frutto dell'albero proibito è la guerra. La Legge Naturale Divina afferma che l'accesso e la partecipazione alla crescita delle scienze dell'albero delle Tecnologie di Difesa sono vietati a tutti gli agenti al di fuori del Corpo degli Eserciti della Pienezza delle Nazioni. La Legge Naturale Divina stabilisce che il frutto dell'albero delle Tecnologie di Difesa è sotto l'Amministrazione del Consiglio dei figli di Dio, e pertanto vieta espressamente la vendita di prodotti e informazioni sotto pena di reato contro la Sicurezza dell'Umanità. Nessuno può vendere tecnologia e informazioni a una terza parte attraverso una seconda parte senza provocare spaccature belliche nella Comunità Internazionale e terremoti dittatoriali in quelle nazionali. Per l'adempimento di questa Legge per la Pace e la Sicurezza dell'Umanità, i figli di Dio hanno il dovere di promuovere e costruire la formazione di un Consiglio di Stati Maggiori come responsabile e garante dell'adempimento di questa Legge, e la sottomissione di questo Consiglio al Consiglio della Pienezza delle Nazioni del Regno di Dio sulla Terra. La storia ha dimostrato con esempi straordinari come le tecnologie di Difesa nelle mani di gruppi privati diventino la fonte di terremoti bellici che devastano il progresso delle nazioni in via di sviluppo in nome dei profitti di quel gruppo produttivo, e come tali gruppi siano nemici della Pace nel Mondo a tutti i livelli, poiché dovendo vivere a tutti i costi della vendita dei loro Prodotti, l'obbligo li trascina a creare nuove guerre, seminando l'odio tra le nazioni come mezzo per fare vendite. Sebbene all'inizio Dio non volesse introdurci con il metodo dell'esperienza nella conoscenza della Scienza del bene e del male, una volta provocato il conflitto cosmico in cui la Razza Umana è ancora intrappolata, Dio nella Sua Onniscienza ha fatto in modo di portarci alla conoscenza di tutte le leggi nel più breve tempo possibile, anche a costo dell'immensa tragedia che questo spettacolo comporta. Infatti, la conoscenza delle leggi di questa Scienza è la piattaforma da cui articolare la struttura del futuro sulla roccia della nostra esperienza. Sapendo che il destino di ogni mondo soggetto alle leggi della Scienza del bene e del male è la sua scomparsa apocalittica, nelle parole di Dio: il suo ritorno alla polvere cosmica, l'esperienza si unisce alla Scienza per porre sul tavolo le fondamenta di un'Architettura Biopolitica secondo i cui assiomi e spirito: il bene di tutti attraverso la partecipazione di tutti a tutti, per articolare l'Edificio della Pienezza delle Nazioni. In questo campo, senza violenza ma senza concessioni, tutti i figli di Dio hanno il dovere di contribuire con il loro grano, sapendo che la cava da cui ognuno di noi contribuisce con il suo grano ha origine nel nostro Creatore. Pertanto: Le Tecnologie di Difesa al servizio della Pace e il processo di produzione saranno soggetti a questo Standard di Pace e Sicurezza.

 

Articolo 16: La legge sulla sicurezza

Il frutto dell'Albero della Vita è la Pace. Le Nazioni non possono essere recintate dalla Pace a causa degli interessi privati di alcuni gruppi finanziari internazionali; né noi figli di Dio possiamo accettare di sottomettere il godimento della Libertà agli obiettivi di quei gruppi di pressione, stranieri o nazionali, i cui scopi e fini hanno nella destabilizzazione dei Governi una porta attraverso la quale entrare e saccheggiare la ricchezza delle Nazioni. Il Consiglio dell'Intero delle Nazioni non può garantire la pace e la libertà internazionali senza il potere di affrontare questi gruppi, sottoporli alla legge e dichiararli fuori legge se persistono nelle loro azioni anti-sicurezza. È in questo contesto che la Legge Naturale Divina prevede che il Consiglio dei figli di Dio abbia tutto il potere di decretare l'espropriazione dei beni di qualsiasi associazione finanziaria internazionale il cui mezzo di profitto sia la destabilizzazione dei Governi nazionali. La Legge Naturale Divina afferma che il Consiglio dei figli di Dio ha il potere di decretare la disintegrazione delle associazioni finanziarie internazionali che operano sotto una legge di legalità imperiale, senza corso legale in questa Nuova Era, e di portare davanti alla Corte Internazionale di Giustizia i loro capi e collaboratori locali, testa e coda. L'intervento nell'economia di una nazione da parte di un gruppo di interessi, fisici o giuridici, esterni all'organo legislativo della nazione interessata, implica la sua invasione da parte di uno Stato senza Stato, la cui attività, sebbene mascherata dalla legittimità delle operazioni finanziarie, è finalizzata all'attività terroristica internazionale, che è la destabilizzazione del governo di un popolo a causa degli interessi del gruppo finanziario invasore. Pertanto, qualsiasi intervento da parte di un gruppo di interesse finanziario contro la legalità di un governo governato dallo Stato di diritto è un attacco alla sicurezza, di cui è responsabile la nazione e lo Stato che sostiene gli interessi di questo gruppo mettendo a sua disposizione le proprie risorse nazionali, sia militari che logistiche, subendone le conseguenze come abbiamo visto negli ultimi tempi. Da questo si capisce che qualsiasi gruppo finanziario che agisce sulla base della Libertà internazionale nell'economia di una Nazione per destabilizzare il suo Governo perde tutti i suoi diritti internazionali dal momento in cui utilizza la Libertà come mezzo per impoverire il Popolo e l'impoverimento come mezzo per destabilizzare la Pace. La Storia delle Nazioni ha già mostrato, con ampi esempi, come il terrorismo di tali gruppi finanziari su un Governo legittimamente costituito conduca i Popoli verso le profondità dell'inferno, verso le quali le loro vittime non si sono affatto ritagliate un simile destino. Il futuro dell'umanità e di un Regno che guarda a un orizzonte che non finisce: può solo concedersi la gioia e la felicità di avanzare sotto un cielo senza nuvole dal potere di un Consiglio Mondiale per la difesa della legittimità dei Governi dei Popoli.

 

Articolo diciassette: Legge del pane

La proprietà di tutte le cose nell'Universo, del Cielo e della Terra, appartiene a Dio, il loro Creatore. Tutte le creature sono nutrite dal nostro Creatore attraverso la Sua Creazione. Qualsiasi limite alla produzione o alla distruzione dei beni dei terreni agricoli per interessi privati o comunitari è un crimine contro l'Umanità. Nessuna ragione giustifica la morte per fame delle nazioni del Terzo Mondo in nome di un mercato che impone la distruzione di milioni di tonnellate all'anno di prodotti vitali per la vita e la crescita sana delle nazioni. La capacità di quel Mercato e delle Comunità di ordinare la distruzione e limitare la produttività della terra per produrre cibo è un crimine contro l'Umanità. Noi figli di Dio abbiamo il dovere di abolire la capacità criminale del mercato di affamare intere moltitudini in nome del concetto criminale di stabilità dei prezzi. Nessun prezzo giustifica l'omicidio di massa dei popoli dell'Umanità. È dovere dei figli di Dio abolire questo sistema di Quote di produzione e liberare la terra dalle catene che le sono state imposte dagli interessi dei leader di tutti i tempi.

 

Articolo Diciotto: La Legge del Paese

La proprietà legale della terra appartiene a Dio che l'ha creata per nutrire tutte le Sue creature con i frutti della terra. Questo Diritto Divino stabilisce per il Consiglio della Pienezza delle Nazioni del Suo Regno un potere illimitato per la distribuzione dei frutti della terra tra i popoli del Suo Regno nell'Ora del bisogno. In quest'Ora, tutte le eccedenze immagazzinate e tutti i raccolti nei loro frutti saranno a disposizione del Consiglio dei figli di Dio per soccorrere le necessità dei popoli fratelli.

 

Articolo diciannove: Il diritto di proprietà

Tutte le creature sono fratelli in Dio, il nostro Creatore. Il nostro Creatore e Padre ha ordinato che la capacità della terra di nutrire i Suoi figli sia illimitata. Ma le guerre tra coloro che si sono ribellati, nella loro ignoranza, a questa disposizione divina secondo la quale tutte le risorse sono di proprietà di tutti gli uomini e sono soggette alla Distribuzione Internazionale in base alle necessità, quelle guerre, come la marea spazza via dalla riva la scritta sulla spiaggia, hanno annullato ciò che Dio ha fatto e hanno dato il diritto di proprietà della terra alla creatura, diseredando il Creatore della Sua Creazione. Originando questa follia delle carestie che hanno divorato intere moltitudini sotto i nostri occhi, dopo aver assistito impotenti allo spettacolo disumano della distruzione delle eccedenze alimentari, per mezzo di incendi e quote, la Legge Naturale Divina prevede che l'abbandono della terra coltivabile da parte dei suoi proprietari temporanei implichi il ritorno a questo Diritto di Creazione del titolo di proprietà, che sarà concesso liberamente e gratuitamente a chiunque dia alla terra ciò che la terra vuole, e con questa soddisfazione l'uomo soddisfa il Bisogno proprio e di tutti gli altri esseri umani.

 

Articolo 20: La legge dell'umanità

La proprietà legale della terra coltivabile, da cui dipende la vita dei Suoi figli, appartiene inalienabilmente a Dio. La sua proprietà temporale spetta a colui che la coltiva, e la Legge Naturale Divina prevede che rimanga nella sua famiglia finché ci saranno mani che la lavorano. Poiché appartiene in usufrutto al coltivatore, la terra non può essere venduta o comprata, ma alla fine del lavoro, a causa dell'assenza di mani familiari, la terra tornerà al suo Creatore, e chi continuerà a dare alla terra ciò che la terra chiede, le mani dell'uomo, entreranno in essa. Da questo lavoro, non dalla tecnologia e dalle scienze del tempo libero, dipende la vita dell'umanità. Perciò, quando Dio creò l'uomo e andò a scegliere tra loro colui che sarebbe stato il più grande, prese per Sé un giardiniere, un agricoltore, un coltivatore. Erede di suo Padre, tutte le cose appartengono a suo Padre, ereditando la proprietà della Terra, suo Padre la preservò dal saccheggio e dalla schiavitù a cui, contro la sua volontà, la Terra fu poi sottoposta, e colei che era stata creata con capacità illimitate si trovò nella contraddizione di vedere i suoi figli morire di fame. Questa Proprietà ritorna, quindi, nelle mani dell'Umanità, il cui Capo era Adamo, e all'attuale Gesù Cristo, il legittimo Proprietario e Signore di tutte le cose, del Cielo come della Terra.

 

Articolo ventuno: La legge del futuro

La Legge Naturale Divina afferma che le mani che hanno espropriato il Signore della Sua Creazione riducendo in schiavitù i figli della terra non hanno alcun diritto sulla terra. Sono mani del crimine. La storia universale è lunga di esempi senza nome e generosa di lezioni senza titolo. Il latifondismo è un crimine contro l'umanità il cui frutto si è rivelato essere l'ignoranza, la miseria e la guerra civile. La terra appartiene a coloro che la abitano e vivono su di essa, sostenendo l'Umanità con il frutto del loro lavoro, a partire da se stessi e dalle loro case. È dovere dei figli di Dio abolire questa forma di criminalità, ereditata dal passato, per cui i figli della terra sono stati alienati dai mezzi dati loro dal Creatore per vivere e partecipare alla società attraverso la produzione dei frutti della terra, senza i quali l'umanità non può vivere. L'abolizione di questa forma criminale di amministrazione fondiaria sarà abolita dalla Pienezza delle Nazioni del Regno. Come è abolito in cielo, così è abolito sulla terra.

 

Articolo ventidue: La Legge della Salute

Dichiarare come crimine contro l'Umanità la custodia e la protezione di tutti i cancelli che proibiscono l'accesso di tutti i popoli del Regno di Dio alle tecnologie della salute, fisica e mentale, degli esseri umani, la cui custodia e protezione, in nome di qualsiasi tipo di sistema e legalità, è la condanna a morte di moltissime creature. È dovere dei figli di Dio dotare il Consiglio di tutte le Nazioni di un Comitato di Emergenza dotato di tutti i poteri sulle imprese pubbliche e private delle Nazioni del Regno di Dio impegnate nella produzione medica, in tutte le sue forme, al fine di distribuire gratuitamente i loro prodotti alle Nazioni povere in base alle necessità. Le medicine sono l'arma con cui una creatura combatte per la sua vita contro la Morte. Se ne viene privato, viene gettato nel circo dei leoni per essere dato in pasto alle bestie selvatiche. Ma il Creatore ha messo tutte le risorse della Sua Creazione nelle mani dei Suoi figli per la Vittoria delle Sue creature.

 

Articolo ventitré: La Legge della Saggezza

È dovere dei figli di Dio finanziare e articolare tutti gli sforzi dei saggi della Pienezza delle Nazioni, liberando la Scienza della scienza, la Scienza della Salute, da tutti gli interessi privati, statali e individuali, creando una Comunità Scientifica riunita e consacrata nella vita alla Vittoria dell'Umanità contro tutte le malattie, ereditarie e secolari, che hanno parassitato l'umanità dai giorni della Caduta di Adamo. I frutti di questa Comunità saranno Patrimonio dell'Umanità e messi nelle mani delle Nazioni, liberamente e gratuitamente, per la gioia di tutti gli esseri umani.  

 

Articolo ventiquattro: La Legge della Verità

Tutti i figli di Dio, senza eccezione, sono responsabili dei nostri atti criminali contro i nostri simili davanti alla Giustizia. Noi figli di Dio abbiamo il dovere di liberare la Giustizia da qualsiasi tipo di sottomissione al Potere politico e religioso, affinché i principi della Verità, tra i quali l'Uguaglianza di tutte le creature agli occhi della Giustizia divina del nostro Creatore è la Roccia su cui il Suo Regno è innalzato fino all'eternità, possano essere realizzati dalla Libertà. E abbiamo il dovere di dotare la Giustizia di tutti i poteri giurisdizionali per far rispettare questa Legge a tutti i cittadini, senza eccezioni. Qualsiasi deviazione da questo Principio Eterno e qualsiasi eccezione a questa Regola Divina è una porta che conduce al terrorismo della Scienza del bene e del male, dei cui fuochi e orrori siamo sazi fino al vomito e ubriachi fino all'ira.

 

Articolo venticinque: La battaglia finale

Nella Sua onniscienza di articolare la Sua civiltà in vista della vita eterna, Dio ha stabilito che il Suo Regno avrà come pilastro principale della sua costruzione un organo giudiziario con potere legislativo illimitato per combattere il crimine, la delinquenza, il terrorismo... il male in tutte le sue forme. Avendo elevato a Capo di questo Corpo Suo Figlio, il nostro Re eterno, noi figli di Dio abbiamo il dovere di articolare il Corpo di Giustizia della nostra Civiltà a immagine e somiglianza del modello divino, il cui Principio è la Verità e il cui Fine è la Pace. Essendo l'esercito dei giudici l'avanguardia d'urto nella Battaglia dell'Umanità contro il crimine, in tutte le sue forme, spetta al Corpo Giudiziario legiferare tutte le misure senza le quali la Battaglia è persa e con l'applicazione delle quali la Vittoria è nostra. È nostro dovere abolire il potere dell'organo politico di allontanare la magistratura dal potere legislativo anticrimine, senza il quale la lotta contro la criminalità organizzata, nazionale e internazionale, cresce ed estende i suoi tentacoli al nucleo duro dei governi democratici.

 

Articolo ventisei: Il Modello Divino

Nella Sua lotta per condurci dalle tenebre alla luce della Verità, Dio ha voluto che la nostra Civiltà contenesse nel suo corpo il seme dei valori che la Sua Civiltà contiene in alberi maturi dai cui frutti si alimenta la Pace, la Pienezza delle Nazioni del Suo Regno. È nostro dovere articolare la nostra civiltà a immagine e somiglianza del Divino. È quindi dovere dei figli di Dio di tutte le Nazioni firmare la Carta di adesione alla Corte Penale Internazionale e dotare il suo organo di pieni poteri esecutivi per far consegnare i suoi mandati di arresto per coloro che sono stati riconosciuti colpevoli di crimini contro l'Umanità, senza alcuna disposizione contraria da parte dei Governi destinatari del mandato di arresto e di consegna. Qualsiasi rifiuto da parte di un Governo di sottomettersi alla Giustizia Internazionale sarà considerato una ribellione contro l'Umanità e, di conseguenza, sottoporrà quel Governo a un'indagine per favoreggiamento dei crimini contro l'Umanità perpetrati dal soggetto contro il quale il Tribunale ha firmato un mandato di arresto e consegna. 

 

Articolo 27: Difesa e libertà

Nella lotta comune Creatore-Creatura, Dio-Uomo, contro i sistemi e i mali ereditati dal passato e naturali alla Scienza del bene e del male, e al fine di chiudere la strada del futuro a tali sistemi e organizzazioni criminali che, sotto la bandiera delle ideologie e delle religioni, salgono al potere per devastare i propri popoli e quelli vicini dal Potere, i figli di Dio della Plenitudine delle Nazioni hanno il dovere di fondare una Corte d'Appello Universale davanti al cui Tavolo i popoli, vittime di tali mostri, possono chiedere Difesa e Libertà. La Corte d'Appello Universale perorerà la causa davanti al Tribunale Penale Internazionale e al Consiglio delle Nazioni Intere, mobilitando entrambi per la libertà e la difesa dei popoli intrappolati sotto le ruote della tirannia. Il Tribunale emetterà un mandato d'arresto internazionale e il Consiglio muoverà le forze di cattura necessarie. Tutti i Governi dell'insieme delle Nazioni collaboreranno con il Tribunale per la Difesa dei Popoli, mettendo a sua disposizione tutti i mezzi necessari per lo sviluppo della Vittoria di tutti contro i tiranni e i dittatori il cui cibo è la carne umana e la cui bevanda è il sangue umano. Il Consiglio consegnerà tali mostri al Tribunale per essere giudicati per i loro crimini contro l'Umanità.

 

Articolo ventotto: La Legge della Vita

La Legge Naturale Divina stabilisce che gli stranieri che fuggono cercando rifugio dalle guerre civili, affamati e assetati di Giustizia e Libertà, e che temono per la loro vita di pellegrinare verso una terra di promesse alla ricerca della natura umana negata loro nei luoghi di origine: siano accolti come fratelli e vivano sotto la protezione della Legge, stabilendo come crimine contro l'Umanità qualsiasi forma di schiavitù da parte di coloro che manipolano la loro situazione per arricchirsi, sia attraverso il salario che attraverso la prostituzione. Fondando la Sua Creazione su una Nuova Roccia contro i cui atomi si disintegra ogni possibilità di ricrescita della Scienza del bene e del male nell'Universo, Dio maledisse la schiavitù e decretò una sentenza di esilio dal Suo Regno contro il proprietario di schiavi. Quindi è stabilito dalla Legge Naturale Divina che noi figli di Dio abbiamo il dovere di sottomettere tutte le cose alla Legge dell'Uguaglianza, in modo che due persone che fanno la stessa cosa non possano ricevere l'una la miseria, perché è uno straniero, e l'altra la gloria, perché è un figlio della patria. Lo straniero come l'indigeno siamo tutti figli della stessa Terra, abbiamo tutti diritto allo stesso salario per lo stesso lavoro.  

 

Articolo ventinove: La Legge della Misericordia

C'è solo un tipo di Misericordia. "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero malato e mi avete guarito, ero in prigione e mi avete liberato". Quando è in potere di impedirlo, e si permette a Cristo di morire nell'uomo, la Legge Naturale Divina prevede che il sangue dell'innocente ricada sulla testa di chi lo promuove, così come sulla testa di chi lo permette. I figli di Dio hanno il dovere di rompere le frontiere e di passare sopra le teste dei governi la cui politica omicida è la firma della condanna a morte di centinaia di migliaia di creature, vittime della follia dei loro governi, follia alimentata dagli interessi finanziari di mostri internazionali che hanno nella guerra civile controllata una fonte di profitto e di potere. L'inattività di chi assiste al crimine e quella di chi lo promuove sono due facce della stessa medaglia, entrambe punite con la stessa sentenza: "Vai all'inferno e digrigna i denti". La misericordia, infatti, non litiga con la giustizia, ma la giustizia litiga con la durezza di cuore. C'era una volta un altro re che, avendo combattuto il nemico con un numero di soldati di gran lunga inferiore, nell'ora della vittoria si ritrovò con migliaia di sconfitti e feriti. La sua decisione salomonica fu di ucciderli tutti, in modo da non dover nutrire o curare nessuno di loro. Era un re ed era un cristiano, era il re degli inglesi. La memoria di Dio è infinita ed eterna, quando si tratta di dare, Egli ripagherà con Misericordia, sia al cristiano che al non cristiano, offrendo Misericordia a coloro che hanno avuto Misericordia del prossimo, amico o nemico, conosciuto o sconosciuto, e con Giustizia, cristiana o no, a coloro che hanno calpestato la Giustizia. Perché chi crede che confessando che Gesù è il Signore sia già salvato, guai a lui quando il Figlio dell'uomo sorgerà per giudicare secondo la Legge e non secondo la Speranza, in quel giorno si vedrà che Dio giudica ciascuno in base alle sue opere e non in base alle masse o agli alleluiamenti cantati in una mattina di gloria al Signore che ci perdona tutti i nostri crimini. La misericordia è per chi la dà, non per chi la conserva. Ma se non amiamo lo straniero in mezzo a noi e lo schiavizziamo senza pietà sotto gli occhi di tutti, trattenendo il suo salario, come potremo occuparci di colui che sta morendo in un campo profughi a migliaia di chilometri di distanza? Se non ci occupiamo di colui che è in prigione dietro l'angolo, come potremo occuparci di colui che sta morendo nella prigione di un tiranno per amore della libertà? Colui che ha il potere e non fa nulla è colpevole quanto colui che non gli strappa il potere e lo cede a un altro che farà ciò che deve essere fatto. Quale punizione meriterà chi uccide l'uomo che Dio ha creato a Sua immagine e somiglianza, che è in noi e che ha generato in noi al prezzo della crocifissione di Suo Figlio?

 

Articolo 30: Il Giorno di Yahweh

Tutte le Nazioni furono abbandonate nelle mani di una generazione di figli di Dio, tutti malvagi, ribelli al loro Padre, contro il quale si sollevarono e al cui Regno dichiararono guerra, preferendo l'eternità del bando a un giorno in più in un Universo governato da una Giustizia che non fa distinzione tra servo e figlio, tra principe e cittadino, stabilendo su tutto l'Eguaglianza eterna. Non credendo che la creatura osasse sfidare il suo Creatore con la politica del fatto compiuto, il suo cuore fu trafitto dalla lancia del tradimento, Dio, Indistruttibile, aprì gli occhi e, alzandosi, nel suo dolore alzò la voce e mettendo la sua testa come testimone giurò di schiacciare il suo nemico, dicendo: "Alzo la mia mano verso il cielo e giuro sulla mia vita eterna: quando affilerò la lama della mia spada e prenderò il giudizio nelle mie mani, mi vendicherò dei miei nemici e darò il dovuto a coloro che mi odiano, renderò le mie frecce ebbre di sangue e la mia spada si riempirà di carne, del sangue dei morti e dei prigionieri, delle teste dei capi nemici". Gioia in Paradiso, dolore sulla Terra. Gioia in alto perché Dio aveva raccolto il guanto di sfida e con quello stesso guanto, che ora custodisce un pugno di ferro, aveva restituito la sfida; tristezza in basso perché la Battaglia Finale sarebbe stata combattuta sulla Terra. Ma gioire dopo la sofferenza: "Rallegratevi, o popolo, per il suo popolo, perché ha vendicato il sangue dei suoi servi, lo ha vendicato sui suoi nemici, e farà l'espiazione per la terra e il suo popolo". Quanto grande era il dolore, tanto grande sarebbe stata la Speranza; se il dolore era infinito, la Speranza sarebbe stata eterna, e in essa la Vittoria, ferma: "I tuoi discendenti si impadroniranno delle porte dei loro nemici". Ridotti in schiavitù i figli di Abramo, nelle loro catene Dio scoprì che non era a Isacco che guardava, ma a Cristo.

 

Articolo trentuno: Diritto alla verità

L'argomento supremo su cui un testimone può stabilire davanti a un tribunale la veridicità della sua testimonianza è la sua vita, il suo sangue. Sul Suo sangue Cristo stabilì l'Innocenza di Dio rispetto a qualsiasi partecipazione, attiva o passiva, alla Morte di Adamo, da un lato, e l'Ignoranza di Adamo rispetto alle intenzioni criminali dell'angelo ribelle per eccellenza, il cosiddetto Satana, capo del Serpente, dall'altro. Poiché c'era l'ignoranza, Dio aprì la porta della redenzione, del sacrificio di espiazione per il peccato. La Legge di espiazione - per il peccato del popolo e del suo principe - richiedeva come conditio sine qua non l'ignoranza del trasgressore. La corruzione del giudaismo e la rottura dell'Alleanza tra Dio e i figli di Abramo secondo la carne avvenne quando il Sacrificio divenne demonismo, poiché il trasgressore prima pagò il prezzo del crimine e poi continuò a commetterlo, un demonismo selvaggio e mostruoso stabilito da un'usanza sacra che Dio ci ha rivelato nel caso di Giuda l'Iscariota. Vale a dire, se c'è premeditazione per il crimine, non c'è ignoranza, e senza ignoranza non c'è perdono, ed è per questo che Dio non poteva perdonare agli Ebrei il loro crimine, anche se Suo Figlio Glielo chiedeva dalla Croce, perché commesso con premeditazione, pervertendo l'Alleanza di Mosè e trasformando la Legge nel Tempio del Peccato, l'espiazione non poteva aver luogo, e senza espiazione non poteva esserci perdono. Con quella trasformazione del sacerdozio aronita in un'attività commerciale, il crimine vale così tanto che pago così tanto e vado a commetterlo con il perdono in tasca, il giudaismo, nella sua ignoranza, ha fatto una difesa dell'Inferno e della sua ideologia, la stessa che nell'Eden ha messo in pratica la sua filosofia malvagia sotto il presupposto del perdono divino sulla base della paternità del Giudice del Cielo sul criminale. Figlio di Dio, poiché era un figlio di Dio, gli doveva essere permesso ogni crimine e offesa, quindi in nome di Dio qui ti accoltello e qui ti maledico. I Giudei, avendo un prezzo per il crimine e dimenticando la condizione sacra per il perdono, l'ignoranza, trasformarono il Tempio in un'attività lucrativa quando i sacerdoti stessi depositarono in anticipo delle monete d'argento nel tesoro contro il crimine che stavano per commettere, sia esso adulterio, furto, omicidio, falsa testimonianza e così via. Filosofia malvagia in cui la Chiesa romana cadde e da cui la Chiesa cattolica fu salvata dalla Chiesa tedesca ai tempi di Lutero, quando inconsapevolmente nella sua ignoranza la Chiesa cattolica fu trascinata dalla Chiesa romana nella trasformazione del peccato in un'attività lucrativa, chiamiamola "lo scandalo delle indulgenze". Dio si è ribellato alla Filosofia dell'Inferno. Né difeso da un Suo figlio, nel caso di Satana, né difeso da un Suo servo, nel caso di Aronne, avrebbe mai accettato la trasformazione della Sua Corona nella corte pagana di un dio degli dei, la cui salute i principi del Suo Regno potevano contare sulla Sua benedizione quando si trattava di ammazzare il tempo giocando con le vite umane come diavoli e angeli, poliziotti e ladri, cattivi e buoni, eroi e mostri. Dio alzò la mano al cielo contro un suo figlio, Satana, che osò portare il suo figlio più giovane, Adamo, sulla croce, e non alzerebbe forse il pugno contro un servo, Aaron, che osò inchiodare il suo Figlio primogenito sulla croce? E poiché non c'è tre senza due, che cosa ha fatto pensare alla Chiesa romana che al loro vescovo e alla sua corte di cardinali sarebbe stato permesso da Dio di fare ciò che non avrebbe permesso al suo servo o a suo figlio, cioè di riempire la sua coppa con il sangue dei loro crimini? 

 

Articolo trentadue: Il diritto alla misericordia

Gli ebrei e i romani erano tutti presi dalla stessa ignoranza. Sui cristiani e sui gentili rimase il Velo che impediva agli ebrei di vedere Dio. Coloro che Lo videro Lo amarono con una forza più potente della Morte. Ma quando coloro che gli succedettero se ne andarono, vissero di Fede; le parole profetiche di coloro che videro Dio rimasero tra loro come fiaccole nell'oscurità. Ora la Fede senza la perfetta Conoscenza di Dio è corrotta. Un'affermazione che gli Apostoli si sono preoccupati di stabilire nelle loro Epistole e che i secoli successivi si sono preoccupati di dimostrare, "lo scandalo delle indulgenze" la testa dell'iceberg. Misericordia quindi a tutti, Giudei e Romani, Cristiani e Gentili, perché nella Sua Onniscienza Dio aveva stabilito che il velo della perfetta Conoscenza della Divinità non sarebbe caduto dagli occhi della Sua creatura umana fino a quando non fosse nata la progenie di Cristo, quella progenie nata per conquistare e vincere le porte dell'Inferno.  

 

Articolo trentatré: Il diritto alla pace

Tutti gli eserciti del Regno di Dio sono sotto il comando del Re del Cielo, Capo Supremo del Consiglio dei figli di Dio, alla cui voce e solo alla cui voce si muovono gli eserciti dell'Alleanza della Pienezza delle Nazioni dell'Universo. Come in Paradiso sulla Terra, noi figli di Dio abbiamo il dovere di separare i governi politici delle nazioni membri del Consiglio dell'Insieme delle Nazioni, nei cui membri risiede il Potere della Guerra e della Pace, e al cui Corpo e al cui Consiglio solo gli eserciti dell'Alleanza dell'Insieme delle Nazioni devono obbedienza. Essendo la pace il bene supremo per eccellenza della Creazione, Dio ha ordinato che questo potere risieda solo nella Corona di Suo Figlio, il Capo Supremo del Consiglio dell'Alleanza di tutte le Nazioni del Suo Regno. Il Consiglio dei figli di Dio e il Consiglio dei Capi di Stato Maggiore degli eserciti dell'Alleanza di tutte le Nazioni del Regno di Dio sono, come testa e braccio, parte dello stesso Corpo, e solo questo Corpo, il cui Capo è il Re, Gesù Cristo, ha il potere della guerra e della pace.

 

Articolo trentaquattro: La Legge del Re

L'esperienza è la madre della scienza. Ma la Scienza al servizio dell'uomo come animale politico diventa un'arma di distruzione nelle mani di una bestia, umana in apparenza, nata dall'uomo ma disumana, con un solo scopo in mente: Per imporre il suo inferno al mondo. Su questa Legge della Scienza, Dio ha stabilito il nucleo duro del suo Regno, vietando l'accesso alle Tecnologie di Difesa a qualsiasi governo al di fuori dell'Alleanza dei suoi eserciti. Le leggi che seguono, il divieto di vendita di informazioni e materiali al di fuori dell'Alleanza del Re e l'acquisizione della proprietà delle industrie della Difesa, da trasformare in Patrimonio della Pace Universale, soggetto al Consiglio dei figli di Dio, si basano sulla necessità di stabilire i pilastri del Suo Regno in conformità con le dimensioni infinite ed eterne della Creazione. Avendo imparato dall'esperienza che la sottomissione degli eserciti nazionali e internazionali alla volontà temporale e agli interessi passeggeri dei governi politici è alla base della guerra, Dio ha posto sul tavolo una Nuova Alleanza in base alla quale tutti i governi mettono i loro eserciti nelle Sue mani. Anticipando questa Rivoluzione Universale Sempiterna, Egli si è presentato a noi nel Suo Libro come YAVE degli ospiti. Che l'uomo firmi o rifiuti di mettere nelle mani del suo Creatore ciò che gli appartiene per diritto di creazione, è una questione diversa. Satana ha anche rifiutato di firmare l'Alleanza che Dio e Suo Figlio hanno posto davanti ai nostri occhi, tutti noi, uomini e non uomini, in base alla quale Yahweh degli eserciti è il Dio di tutti e Suo Figlio, Gesù, il Re Universale ed Eterno della Creazione. L'Unigenito e il Primogenito, il Braccio di Yahweh, il Re delle Sue schiere, Gesù, il nostro Gesù Cristo, l'Origine della nostra Luce, il nostro Maestro e Salvatore, Signore e Re, le due condizioni che l'Infinito e l'Eternità pongono sul tavolo per la crescita e la perpetuazione di una Civiltà nello spazio e nel tempo, l'Universalità e la Sempiternità, Queste due condizioni si sono realizzate nella Natura di Suo Figlio, assoggettando tutto il Potere alla Sua Corona, Suo Padre ha stabilito la Legge del Re contro la volontà temporale e gli interessi passeggeri dei Governi nazionali e internazionali all'origine delle guerre, civili e mondiali, che l'intera creazione ha sofferto fino ad oggi. In base a questa Legge, chiunque non firmi la Nuova Alleanza, sulla quale Dio ha ricreato il Suo Regno, firma contro la sua testa, sia che si tratti di un figlio o di un servo di Dio, la pena dell'esilio dalla Creazione. 

 

Articolo trentacinque: La Legge della Civiltà

Nessun uomo o gruppo di uomini deve essere perseguitato per i suoi ideali di rettitudine. Pertanto, è dovere dei figli di Dio abolire qualsiasi potere dello Stato di tentare, reprimere, demonizzare o controllare le forze che l'Immagine Divina nell'Uomo mette in moto per scuotere dalla Società l'inerzia naturale a qualsiasi stadio successivo a una grande vittoria. Qualsiasi movimento dello Stato al di là delle sue funzioni amministrative è un crimine contro la società. La società è nata libera ed è stata dotata dal suo Creatore di tutte le forze necessarie per essere in grado, senza la violenza dello Stato, di farsi strada da sola verso le frontiere dietro le quali si trova la terra promessa della Verità, della Giustizia e della Pace. Questa Idea di Giustizia non può essere rinnegata perché è divina, e qualsiasi azione dello Stato contro di essa, come la storia ha già dimostrato, è oggetto di rovina. Di conseguenza, noi figli di Dio abbiamo il dovere di tagliare tutti i fili con cui lo Stato si arma per combattere la Giustizia Divina che si scopre in coloro la cui Immagine è più forte della loro stessa vita. Come a suo tempo la separazione Stato-Chiesa si è rivelata uno dei pilastri della civiltà, nel nostro la separazione Stato-Esercito è, alla luce dei fatti, una necessità della giustizia: rivoluzionaria e irreversibile, cioè divina.

 

Articolo trentasei: La legge della giustizia

Ogni sacerdote che fa l'apologia del crimine ordinando l'incarcerazione o la morte di coloro le cui idee sono in disaccordo con le sue, deve essere portato davanti alla giustizia umana per rispondere del suo crimine di istigazione al crimine. È dovere dei figli di Dio espellere dalla Chiesa di nostro Padre tutti i servitori che, contro lo Spirito della Giustizia Divina, si ergono a inquisitori e giustizieri, direttamente o indirettamente, di coloro che, secondo la loro comprensione, hanno sbagliato nella via. La Parola di comprensione e di saggezza è l'unica arma che Cristo alzò contro coloro che volevano crocifiggerLo, e questa, la Parola, è l'unica arma che abbiamo ereditato, figli e servitori di Dio. Ecco perché le Scritture dicono che all'inizio Dio creò l'uomo nudo. Ma coloro che si sono armati per combattere la parola dell'uomo con il fuoco non sono di Dio, anche se sono entrati nella Casa di Dio e, usando i suoi mezzi, sono saliti in cima alla scala dei suoi servitori, non sono mai stati di Dio.

 

CONCLUSIONI FINALI

 

Quando Dio creò l'uomo, proiettò sul nostro essere la natura sociale del Suo Essere. Per natura sociale, Dio ha voluto continuare ad avvicinarci alla Sua Natura, proiettando sul nostro essere l'Intelligenza del Suo Essere. Intelligente per natura, Dio ha voluto avvicinarci ancora di più al suo Essere, proiettando la sua Paternità sul nostro essere. Infine, amandoci con tutte le sue forze e vedendo che non trovavamo il Modello Divino, ci mandò il suo Figlio Primogenito, affinché nella sua Natura trovassimo la natura di Figlio che ci era stata data all'inizio.

Figli di Dio, sia che appartengano alla discendenza di Abramo, per mezzo della carne o dello spirito, sia che appartengano alla discendenza di Cristo, la nostra natura intelligente ci pone davanti al Fatto della Società del Regno in cui Dio ha trasformato il Suo rapporto con la Sua Creazione. In questo modo comprendiamo ciò che è stato esposto nella Dichiarazione dei Principi, ossia che la Libertà e l'Amore sono i due pilastri eterni su cui Dio ha eretto l'edificio di questa Società Creatore-Creatura. E ci mette di fronte alla situazione in cui si trovò il nostro Dio quando dovette uscire dal Conflitto Cosmico in cui una parte dei Suoi figli Lo aveva costretto a cadere. Il Vecchio Modello precedente alla Caduta, avendo portato a questa situazione, doveva scomparire ed essere sostituito da uno Nuovo, fondato su una Roccia Inamovibile il cui orizzonte era aperto all'Infinito e il cui corpo sociale era immunizzato contro qualsiasi tentativo di Guerra per l'Eternità. Di fronte a questa situazione di rivoluzione, Dio dovette prendere le misure necessarie nella matrice della Sua Vittoria, ponendo al primo posto la Fondazione di quel Nuovo Modello Sociale, alla cui Nascita tutto il resto doveva essere subordinato, persino la Razza Umana, persino il dolore di Suo Figlio, se necessario.

La necessità ha imposto la sua Legge. La Razza Umana avrebbe dovuto continuare a subire i colpi della frusta della Guerra Civile perpetua, fino a quando non fosse stata configurata definitivamente la Nuova Struttura che la sua Creazione avrebbe ricevuto. Con tutto il dolore del suo Cuore, doveva essere così. La necessità gli impose di bere il Calice della Passione del Suo Figlio unigenito. Quella stessa Necessità doveva raggiungere il suo obiettivo e, soffrendo il dolore passeggero dei secoli a venire, con l'intera creazione che riponeva le sue aspettative nel bene che il futuro riservava a tutti noi, riempire la Coppa di Dio con le lacrime che il dolore di duemila anni doveva servire a Lui in abbondanza. Chi se non LUI, Dio dell'Eternità e dell'Infinito, l'Amato della Sapienza increata e creativa, poteva ribaltare le carte in tavola e convertire la Tragedia della Razza Umana in un'Epopea con un lieto fine? La sua anima sollevata dall'obbedienza di Suo Figlio, che a prezzo del Suo sangue ci ha generati tutti, ha messo le nostre vite nelle Sue mani, depositando nel Suo Giudizio la Speranza della Salvezza Universale in cui l'intera Creazione, conoscendola, ha trovato il sollievo che le lacrime della nostra tragedia avrebbero portato al Suo cuore.

Un Regno Universale ed Eterno, composto da molti Mondi, ciascuno con la sua origine in tempi e stelle diverse, che cresce senza limiti, estendendo senza fine le sue frontiere e le sue nazioni.

Una Chiesa universale e sempiterna, a immagine e somiglianza del suo Signore, depositaria di verità eterne per la gioia di tutte le Nazioni e la gloria del nostro Re.

Un Popolo, Umano, composto da molte nazioni, Nazione tra le Nazioni, ognuna un Mondo, tutte unite allo stesso tronco, la Corona di Dio, come i rami allo stesso albero, l'Albero della Vita.

 

CAPITOLO DUE

LA SPERANZA DELLA SALVEZZA UNIVERSALE DELLA PIENEZZA DELLE NAZIONI DELLA RAZZA UMANA.

 

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